Addio al Vigile del fuoco Filippo Masi
La chiesa Santa Maria di Lourdes a Milano era gremita di colleghi per l'ultimo saluto a un "pompiere dalle grandi capacità".
Si sono tenuti questa mattina, sabato 11 gennaio, nella chiesa Santa Maria di Lourdes a Milano, i funerali di Filippo Masi di Cornaredo.
Camera ardente e funerali
Il capo reparto dei Vigili del Fuoco di Milano, deceduto a seguito dell’incidente stradale che lo ha visto coinvolto sulla tangenzialina Molino Dorino - Cornaredo lo scorso 27 dicembre, ha ricevuto l’ultimo saluto da amici e colleghi nella chiesa alle spalle della caserma dei Vigili del Fuoco di via Messina, sede del comando provinciale, di cui era una colonna portante da 33 anni. La chiesa si è riempita da uomini in divisa che gli hanno reso omaggio proprio come Filippo Masi avrebbe voluto, con i mezzi del mestiere a cui ha dedicato la sua vita. La cerimonia funebre per il 59enne, da poco nonno, ha avuto inizio alle 10 e 30 e non sono mancati momenti di profonda commozione.
L'incidente
Masi, caporeparto dei Vigili del Fuoco di Milano, a sei mesi dalla pensione, venerdì 27 ha concluso il suo turno di lavoro poco dopo le 20. A bordo della propria motocicletta ha imboccato la strada per tornare a casa. Intorno alle 20 e 30, sulla tangenzialina che collega Molino Dorino all’ex statale 11, è rimasto coinvolto in un tamponamento fra quattro autovetture sulla strada a due corsie. Le ferite riportate nella caduta sono state fatali. Il primo a soccorrerlo è stato un collega, che aveva concluso come Masi il turno nella caserma di via Messina pochi minuti dopo e stava facendo rientro a casa sullo stesso percorso. Nonostante l’arrivo sul posto di ambulanze e automedica, per Masi non c’è stato nulla da fare.
I ricordi dei colleghi
Fra i colleghi il ricordo unanime è quello di un "Pompiere di grande capacità ed esperienza". Abile non solo nella gestione dell’organizzazione dei servizi di emergenza, ma anche del personale e nella formazione e crescita delle nuove leve. Ha collaborato fattivamente con tutte le stazioni dei pompieri del nostro territorio, spesso coordinando in prima persona l’invio di mezzi e personale per risolvere situazioni altamente delicate. Questi sarebbero stati gli ultimi mesi di lavoro prima della meritata pensione, che Masi pianificava di trascorrere insieme al nipotino.