Una cattedrale vegetale al Parco Castello che richiama la pianta della basilica di San Magno
Scelti per le loro caratteristiche di robustezza e di resistenza, oltre che per la loro chioma folta, i tigli hanno già raggiunto un’altezza di circa cinque metri
Sta prendendo forma la Cattedrale vegetale che Amga ha realizzato con decine di alberi per rendere omaggio alla Città di Legnano e alla Basilica di San Magno.
Una cattedrale vegetale al Parco Castello che richiama la pianta della basilica di San Magno
È l’omaggio ai cento anni della città di Legnano ideato da Amga. L’opera, che porta la firma dell’agronomo Angelo Vavassori, direttore della business unit Verde pubblico della partecipata, sta prendendo forma progressivamente in corrispondenza del grande prato che si trova a sud del Laghetto. Si tratta di una costruzione viva, come vive sono le piante di tiglio che la compongono e che disegnano il perimetro della navata centrale e delle due navate laterali, in un filare che si estende per una lunghezza complessiva di 20 metri e una larghezza di 18 metri.
Scelti per le loro caratteristiche di robustezza e di resistenza, oltre che per la loro chioma folta, i tigli hanno già raggiunto un’altezza di circa cinque metri, ma occorre che si sviluppino ulteriormente affinché i loro rami possano poi essere curvati, con il supporto di alcuni tutori, in modo che vadano a creare una sorta di arco a ogiva, ossia con la sommità appuntita.
Le parole dell'agronomo Vavassori
«Abbiamo pensato di realizzare qualcosa di diverso e di più duraturo rispetto a quanto è stato realizzato in altre parti d’Italia - spiega Vavassori - Mi viene in mente la famosissima cattedrale vegetale di Lodi, costruita nel 2017 per onorare la memoria dell’architetto Giuliano Mauri, uno dei protagonisti della Land art, e abbattuta dal Comune nel 2019 per ragioni di sicurezza: il legno dei 108 pali che la sostenevano era stato infatti colpito da un fungo che li faceva via via collassare. Quella di Legnano, invece, non avrà uno scheletrato in legno: riusciremo comunque a ottenere l’effetto scenografico voluto proprio grazie alla disposizione delle piante e alle loro sommità curvate per formare un arco».
La cattedrale vegetale si rifà all’antica arte topiaria (la potatura di alberi e arbusti finalizzata a conferire loro una precisa forma, a scopo ornamentale) e richiama alcune opere rurali come i roccoli, le postazioni di caccia utilizzate dagli uccellatori per catturare l’avifauna migratoria e, dal 1969 in poi, quando tale pratica è stata vietata, come postazioni per l’osservazione scientifica e la caccia fotografica. Anche la cattedrale vegetale legnanese sarà una sorta di osservatorio per gli appassionati, soprattutto se si riuscirà a concretizzare un progetto, che è quello di realizzare, in futuro, un percorso sopraelevato, che si snoderà a circa dieci metri di altezza, tra le folte chiome dei tigli: una postazione suggestiva per ammirare il parco dall’alto.