Sanità

Il reparto di Cardiologia, un'eccellenza del Fornaroli

Esami in aumento, anche nel weekend, strutture all’avanguardia e nuovi strumenti rendono l’unità operativa uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale di Magenta

Il reparto di Cardiologia, un'eccellenza del Fornaroli
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Esami in aumento, anche nel weekend e numeri che, stando al report di Agenas, rendono il comparto cardiovascolare dell’Asst Ovest Milanese di cui fa parte l’ospedale Fornaroli di Magenta, il primo tra tutte le strutture pubbliche lombarde.

Il reparto di Cardiologia, un'eccellenza del Fornaroli

Un reparto che rappresenta una vera e propria eccellenza quello guidato dal Direttore di Struttura Complessa, la dottoressa Alessandra Russo, arrivata all’ospedale magentino lo scorso marzo e che con la sua equipe ha permesso al reparto di continuare nel solco qualitativo che ha sempre contraddistinto la cardiologia del Fornaroli.

Ma non solo, il gruppo di lavoro diretto dalla dottoressa ha portato anche ad un aumento del numero degli esami realizzati in interventistica coronarica e nella diagnostica di primo livello. Si è passati da 751 coronografie e 438 angioplastiche del 2022 a 869 coronografie e 438 angioplastiche del 2023 a fronte di una riduzione cospicua dell’organico attivo quasi dimezzato rispetto al 2022 a causa di pensionamenti e maternità non sostituiti. L’unità operativa ha inoltre risposto anche alla richiesta di regione Lombardia di ridurre le liste di attesa con l’apertura di appuntamenti in supplemento sulla lettura degli ecocardiogrammi dinamici sec Holter e l’esecuzione di ecocardiogrammi e coronarografie.

Le novità

Nell’ambito di questo progetto dal mese di settembre sono stati aperti gli ambulatori di cardiologia la domenica con l’esecuzione di visite cardiologiche e da fine giugno ad oggi è stato ripristinato l’ambulatorio dei test da sforzo che vengono eseguiti il sabato e la domenica dalle 8.30 alle 20 con l’esecuzione ad oggi di 378 esami e che ha visto arrivare pazienti anche da località molto lontane. L’apertura degli ambulatori della cardiologia nel weekend ha avuto un riscontro molto positivo tra i pazienti che si sono visti anticipare le proprie visite di diversi mesi, ed anche tra i parenti che hanno potuto così accompagnare i loro cari in ospedale senza la necessità di chiedere permessi al lavoro, in un ambiente più riservato perché meno affollato della settimana e quindi più sicuro anche dal contagio influenzale.

«Questi risultati sono stati resi possibili innanzitutto grazie al lavoro di squadra della mia splendida equipe, ma anche grazie al supporto dell’Asst Ovest Milanese e del Direttore Medico di presidio di Magenta-Abbiategrasso, la dottoressa Chiara Radice, che con la sua costante presenza, professionalità e competenza riesce a risolvere i problemi con grande tempismo e in modo efficiente», spiega la dottoressa Russo.

Questa non è però l’unica novità introdotta quest’anno al Fornaroli, da alcuni giorni è arrivata una nuova TC che fornirà la possibilità di eseguire angioTC coronariche in un prossimo futuro e che aiuterà notevolmente il lavoro del cardiologo nel porre diagnosi di malattia coronarica, attualmente questa metodica è presente solo all’ospedale di Legnano, espressione della volontà dei vertici aziendali di investire sempre di più sull’ospedale di Magenta.

Le novità non sono però finite, grazie agli ultimi concorsi realizzati dall’azienda entrerà a breve in servizio nuovo personale medico che potrà garantire quasi un raddoppio della forza lavoro.

«Abbiamo assunto 5 nuovi cardiologi che si aggiungeranno ai 9 che abbiamo già in organico - proseguono le dottoresse Russo e Radice - Questo ci rende molto soddisfatti perché in un periodo dove c’è carenza di cardiologi siamo un’azienda ancora attrattiva, quello che ci serve sono medici con la voglia lavorare con passione in un’azienda ricca di professionisti seri e di tecnologia all’avanguardia».

Un anello salvavita

Insomma un reparto in salute in un ospedale quello di Magenta dove grazie ai fondi del 2016 sono state realizzate recentemente sopra al pronto soccorso due nuove sale di emodinamica con attiguo il reparto di alta intensità di cura coronarica (Utic) collocati sopra il pronto soccorso creando un anello che permette di ridurre i tempi morti di attraversamento dei corridoi e di trattare in tempi brevi i paziente affetti da infarto miocardico acuto ottimizzando il trattamento secondo quanto indicato dalle linee guida e del fast track. Percorsi realizzati grazie anche al contributo di Areu che collabora attivamente nella realizzazione di percorsi negli ospedali del territorio all’interno di reti per le patologie tempo-dipendenti come l’infarto miocardico acuto e che rende più agevole il lavoro del cardiologo. L’anello si chiuderà poi definitivamente nel corso del prossimo anno quando in primavera verrà inaugurato il nuovo reparto di cardiologia che dall’ottavo piano verrà spostato proprio accanto a queste strutture.

«Il paziente rimanendo nel suo territorio - concludono le dottoresse -, può ottenere un servizio di alto livello sia per la diagnostica che per l’interventistica grazie alla collaborazione con l’ospedale di Legnano all’interno del dipartimento cardiovascolare guidato dal dottor Germano Di Credico, senza la necessità di spostarsi nei centri metropolitani, ma grazie alla forte collaborazione tra i due presidi si è creata una continuità di cura che da Magenta va a Legnano e viceversa con la possibilità di eseguire interventi di alta cardiochirurgia e di interventistica strutturale a Legnano nel contesto di una rete hub e spoke che segua il paziente in tutte le fasi della malattia cardiaca. Non per ultimo dobbiamo ringraziare l’Amministrazione comunale del sindaco Luca Del Gobbo, che ha sempre sostenuto l’ospedale di Magenta e che si è dimostrata disponibile a supportare progetti finalizzati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari perché se curare le malattie è importante, prevenirle lo è altrettanto».

«A nostro parere - concludono le dottoresse - le persone sono stanche di sentire e di leggere attacchi alla sanità, c’è la necessità di dare speranza e di credere nei professionisti, perché non si è stati eroi nel covid, ma si è sempre semplicemente medici con a cuore il bene dei malati. Abbiamo bisogno di buone notizie e di credere nelle realtà che funzionano, come questa».

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