Il comandante va in pensione
Paolo Maestroni dopo 29 anni in servizio a Cornaredo raggiunge la pensione
Sono gli ultimi giorni di lavoro nel Comando di via Favaglie Grandazzi per il comandante della Polizia Locale di Cornaredo Paolo Maestroni.
Polizia locale
Classe 1961, pregnanese, Maestroni alla soglia dei trenta anni di servizio nel Comune di Cornaredo andrà in pensione il 24 dicembre.
Un impegno iniziato nel 1994, quando dopo alcuni anni nel settore privato, Maestroni trovò posto come agente di polizia locale a Cornaredo. Nel 2002 divenne, superando un concorso interno, ufficiale, e nel 2014 fu nominato comandante in sostituzione del compianto Marco Cozzi.
29 anni in cui Cornaredo e il mondo intero sono cambiati, e non poco.
Paolo Maestroni
«Erano altri tempi - ricorda Maestroni - Tante cose sono cambiate: dal ruolo del “vigile”, il vecchio “Ghisa”, ora molto differente; agli strumenti di lavoro che si utilizzano. Quando iniziai a lavorare come agente ricordo che c’erano, forse, due computer in tutto il municipio. Ora sono strumenti indispensabili per ogni attività... E’ giusto che i giovani si facciano avanti, che chi è cresciuto con questi strumenti tecnologici subentri a chi come me ne ha meno dimestichezza nell’uso».
Dall’ingresso in comando Maestroni ha lavorato per quattro sindaci, Croci, Crivellone, Bassani, Santagostino, ed ora per i tre commissari prefettizi che gestiranno la città sino alla prossima primavera e che saranno chiamati, nelle prossime settimane, a nominare il o la sostituta alla guida della Polizia Locale. Ad oggi sono due gli ufficiali presenti in comando: Vincenzo Madesani e Valeria Raimondi, in una squadra che conta complessivamente sedici persone (Maestroni incluso) di cui 5 donne.
29 anni a Cornaredo
In questi giorni piano piano il comandante sta svuotando l’ufficio dei suoi oggetti personali in vista del saluto alla vigilia di Natale: sul muro a fianco alla scrivania c’è ancora la grande stampa di una delle foto simbolo dello sport italiano e non solo, quella del passaggio di borraccia fra Coppi e Bartali nell’ascesa al Col du Galiber, nel tour de France 1952: «In quest’immagine c’è tutto a mio modo di vedere: la fatica, la solidarietà, il mistero mai risolto su chi stesse aiutando chi...» racconta Maestroni, il quale fra i ricordi più intensi legati alla sua trentennale esperienza in Polizia locale custodisce proprio due servizi in cui solidarietà e fatica si sono intrecciati.
«Ricordo quando nel 1997, ancora agente, andammo in Umbria per prestare aiuto alla popolazione colpita dal tremendo terremoto e isolata sui colli dell’appennino. E poi la pandemia Covid. Quei due anni sono stati davvero uno spartiacque, un’esperienza impressionante. Ricordo il giorno in cui, appena iniziata la pandemia, ci mettemmo al servizio della famiglia di un malato ricoverato a Magenta. Andammo dalla famiglia che ci calò dal balcone il cambio dei vestiti da portare in ospedale... Ricordo quando si aprirono le porte del reparto e uscirono medici e infermieri completamente bardati e coperti, i vestiti del paziente sterilizzati: quello fu il momento in cui capii l’impatto reale di quel che stava accadendo, ma anche il nostro ruolo e l’importanza di assistere le persone, portando i pasti o le medicine a domicilio a chi era solo o impossibilitato a uscire».
Prima di potersi dedicare completamente a moglie, nipoti, libri arretrati e viaggi, Maestroni ci tiene a portare a termine un ultimo servizio: «Devo ringraziare. Ringraziare tutti i collaboratori, gli agenti, gli ufficiali, tutti coloro che hanno lavorato in questi anni in Comando. Il loro contributo è stato prezioso».