Senza patente, si schianta e inscena il furto dell'auto
Le indagini della Polizia locale attraverso la videosorveglianza hanno inchiodato il 26enne responsabile
Durante un servizio di pattuglia a inizio luglio, gli agenti della Polizia locale di Cornaredo hanno notato la recinzione di una palazzina danneggiata in via Colombo, oltre ad un segnale verticale di precedenza e un impianto pubblicitario abbattuti proprio accanto.
Incidente
I proprietari dell’immobile riferivano che nella notte tra il 4 e il 5 luglio, un veicolo aveva urtato contro i segnali e la cancellata ed era poi scappato senza lasciare nessun recapito. All’interno della proprietà sono stati trovati un paraurti anteriore di colore bianco, una griglia anteriore, due fari fendinebbia anteriore e altre parti in plastica probabilmente appartenenti ad un veicolo Smart Fortwo con un particolare allestimento. Gli agenti hanno iniziato così le ricerche dei veicoli corrispondenti al modello individuato attraverso le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza del territorio, riuscendo ad individuare una decina di mezzi compatibili transitati sul territorio comunale nello spazio temporale del sinistro. Grazie alla collaborazione con le Polizie Locali dei Comuni di Settimo Milanese, Bareggio e Cusago è stato individuato in particolare un veicolo entrato a Cornaredo ma non più uscito: il mezzo risultava rubato la stessa sera del danneggiamento. Intensificando le ricerche sul territorio, il 10 luglio in un parcheggio periferico è stata trovata un’autovettura Smart Fortwo , danneggiata nella parte anteriore e con diversi pezzi mancanti. Oltre ai danni alla carrozzeria, erano stati manomesse le serrature delle portiere, messa in moto, e il vetro della portiera destra frantumato. Le parti mancanti corrispondevano a quelle rivenute sul luogo del sinistro dagli Agenti. Il proprietario del veicolo è stato identificato in M.R., nato a Milano, 26 anni, senza patente di guida in quanto scaduta e sospesa. L’uomo aveva sporto denuncia di furto del veicolo a Milano il 5 luglio, dichiarando che il furto era avvenuto tra le 19.30 del 4 luglio dal parcheggio sotto casa dove era parcheggiata e la mattina del giorno successivo.
Senza patente
Gli agenti hanno proseguito con gli accertamenti, e sfruttando ancora le telecamere di sorveglianza, hanno studiato gli spostamenti del veicolo protagonista del sinistro e il suo transito giornaliero. Dalle immagini delle telecamere è risultato inoltre evidente che il conducente era sempre la stessa persona: maschio, giovane, capelli corti e un tatuaggio sull’avambraccio sinistro. L’abituale percorso è stato riscontrato anche nella giornata del 4 luglio, con i consueti orari, mostrando alla guida del veicolo una persona in tutto simile alle giornate antecedenti. Date le premesse di cui sopra, la polizia ha contattato M.R. per chiarire gli spostamenti del suo veicolo e l’identità del conducente abituale. L’uomo ha di essere proprietario e unico guidatore del veicolo e che la sua patente era stata sospesa, come già accertato dagli operatori. M.R. ha raccontato di raggiungere il posto di lavoro a Bareggio utilizzando i mezzi pubblici ma, posto di fronte all’evidenza che la sua auto, di cui si dichiarava conducente esclusivo, aveva circolato con regolarità nei giorni precedenti e che la persona a bordo aveva tratti molto simili ai suoi (compreso il tatuaggio), ha infine ammesso di utilizzare il veicolo nonostante la patente sospesa. Messo alle strette sugli spostamenti del 4 luglio, ha confessato di aver utilizzato l’auto anche quel giorno e di essere venuto a Cornaredo in serata.
Inscena il furto
A causa della velocità sostenuta e della pioggia forte della notte, aveva perso il controllo del veicolo, finendo contro i cartelli e la recinzione di via Colombo. Dopo l’incidente, consapevole di avere la patente sospesa e di aver causato notevoli danni, per paura aveva inscenato il furto, denunciandolo il giorno successivo alle Autorità e alla sua compagnia assicurativa. Ha anche posteggiato il mezzo in una zona periferica e lo ha ulteriormente danneggiato per rendere più credibile il furto. Ora l’uomo rischia una condanna fino a tre anni per simulazione di reato, oltre alle sanzioni per guida senza patente e il risarcimento al Comune e al proprietario della cancellata per i danni causati.