In sella fino a Monza per curare la leucemia nei bambini
Impresa compiuta nei giorni scorsi per i protagonisti della pedalata benefica che da Castano Primo è sfociata nella città che ospita la sede del Comitato Maria Letizia Verga
Impresa compiuta nei giorni scorsi per i protagonisti della pedalata benefica che da Castano Primo è sfociata fino alla Villa Reale di Monza.
La pedalata sfociata a Monza
Una pedalata libera lungo il canale Villoresi con destinazione il Centro Maria Letizia Verga. E' quanto andato in scena nei giorni scorsi tra la cittadina dell'Alto Milanese e il Comune di Monza, dove una ventina di ciclisti si sono riuniti nel nome di Federico, bambino che ha vinto la leucemia dalla cui esperienza è partita una raccolta fondi che vede in prima linea i suoi genitori ma non solo.
Le istantanee della giornata
Il ritrovo è avvenuto, puntuale, alle 8.30 al Nostro Bar di piazza Mazzini. Dopodiché i membri di questa avventurosa spedizione hanno dato avvio alla pedalata che ha attraversato il Canale Villoresi approdando poi a Monza, città che ospita il quartier generale dell'associazione. Una costante del viaggio è stata quindi l'esposizione dello striscione simbolo della lotta alla leucemia che recitava in questo modo: "Siete speciali, siete forti. Sognate in grande...noi con voi". Un vero e proprio inno, quello preparato ed esposto dal Comitato bike - Go Federico Go, dedicato ai bambini che lottano, e talvolta riescono a sconfiggere, la malattia.
Lo striscione della speranza
Striscione che è stato sfoggiato anche all'arrivo alla storica residenza monzese. Un momento a cui hanno fatto seguito le foto di rito proprio nella località che ospita il Centro Maria Letizia Verga, servito a dire grazie ai donatori e a chi vi lavora. Dopodiché c'è stato il ritorno, seguendo sempre il medesimo itinerario, nel Castanese.
Il ricavato in beneficenza
100 i chilometri totali percorsi dai circa 20 partecipanti, i quali provenivano da Castano, Robecchetto, Turbigo e Buscate. Il ricavato dell'iniziativa verrà ora devoluto al Comitato, che potrà così continuare nell'opera di finanziamento delle attività di cura.