Confindustria Alto Milanese

Guerra in Ucraina e sanzioni: "A rischio la produzione industriale"

Il grido di allarme di Federica Simonetto: "I settori moda e meccanica colpiti duramente dal conflitto".

Guerra in Ucraina e sanzioni: "A rischio la produzione industriale"
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Le sanzioni contro la Russia e le conseguenze del conflitto in Ucraina arrivano anche nei comuni della provincia, dove è già possibile fare una stima dei settori più colpiti e del numero di dipendenti potenzialmente coinvolti.

Guerra e sanzioni: "Ricadute immediate su 255 aziende e 11mila lavoratori"

Tra il settore della moda e quello meccanico, Confindustria Alto Milanese identifica 255 aziende e 11mila lavoratori che stanno pagando il prezzo della guerra.
Federica Simonetto (nella foto di copertina), presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Alto Milanese, ci ha parlato della situazione attuale delle imprese del territorio. "Abbiamo terminato con l'ultimo trimestre del 2021 in cui le industrie dell'Altomilanese avevano avuto un aumento importante del fatturato rispetto al trimestre precedente". E poi che cosa è successo? "Dicembre e gennaio hanno preso in contropiede le nostre industrie con il caro energia: di fatto nessuno si aspettava che il prezzo dell’energia potesse superare i 300 euro a megawattora. Per fare un confronto, solamente nel 2012 si era visto un prezzo del genere e prima ancora solo nella crisi del 2008. Il conflitto Ucraina-Russia ha riportato queste problematiche su tutte le nostre scrivanie. Nel senso che molte aziende stanno decidendo addirittura di fermare la produzione perché con questo caro energia e caro materie prime non è più conveniente produrre, soprattutto per i settori più energivori". Possiamo già fare una stima dei danni potenziali nell’Altomilanese? "I settori più colpiti da queste sanzioni e da questo conflitto Ucraina-Russia nell'Altomilanese sono la moda e la meccanica in particolare. Noi abbiamo circa 85 aziende nell'ambito della moda che cubano 5mila dipendenti mentre abbiamo circa 170 aziende sul meccanico che occupano circa 6mila lavoratori. Ci rendiamo conto che questi sono numeri molto alti".

Confindustria chiede aiuti al Governo "per sostenere le aziende e quindi a cascata le famiglie"

Qual è la posizione di Confindustria? "Stiamo chiedendo un aiuto al Governo per sostenere le aziende e quindi a cascata le famiglie. Se il caro energia non è sostenibile dalle aziende italiane, queste saranno costrette a mettere i dipendenti in cassa integrazione. Le sanzioni hanno uno scopo politico e sono atte alla conclusione di questo conflitto: è chiaro che se tali provvedimenti hanno delle conseguenze sulle aziende italiane, pensiamo solamente a tutti quei settori che hanno grandi affari in Russia (come il settore moda dell'Altomilanese e non solo), lo Stato che le ha applicate deve essere anche in grado di tutelare le aziende che saranno colpite dalle sanzioni stesse". Di preciso che cosa potrebbe fare ora il Governo per venire incontro alle imprese? "Noi chiediamo un aiuto per ribaltare le varie conseguenze che queste sanzioni potrebbero produrre. Chiediamo in primis la diminuzione del cuneo fiscale".

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