Dipendenti ex Simply ancora in cassa integrazione, è polemica
Le 7 donne sono a casa e protestano per la mancata assunzione con l'apertura del Lidl. Critiche anche verso il sindaco, che replica

Ex Simply di San Vittore Olona, 7 ex dipendenti sono ancora in cassa integrazione. Ora nell'area è stato inaugurato il Lidl.
Ex Simply, la protesta delle ex dipendenti
Sono 7 le ex dipendenti dell'ex Simply ancora in cassa integrazione, supermercato che fino a qualche mese fa si trovava lungo il Sempione nell'area dove, dopo la demolizione, è stato ora realizzato il Lidl che ha aperto i battenti qualche giorno fa. "E' stato aperto il Lidl e vi sono state 11 assunzioni, tutte giovani mentre noi che lavoravamo lì siamo ancora punto e capo - hanno affermato le ex lavoratrici Simply che si sono ritrovate davanti al loro ex posto di lavoro (la loro protesta le aveva portate anche a Milano) - Siamo persone adulte, tutte sopra i 50 anni. Siamo forse troppo qualificate co 30 anni di esperienza? Forse anche per quello. Sta di fatto che siamo ancora in cassa integrazione e, probabilmente, poi scatteranno i licenziamenti".
La critica al sindaco e la replica del primo cittadino
Poi una critica anche verso il sindaco di San Vittore Olona Daniela Rossi: "Rossi è stata presente all'inaugurazione del Lidl e non ha speso una parola per noi pur sapendo della nostra situazione, ha solo saputo dire che sono stati creati 11 nuovi posti di lavoro".
Rossi che ha replicato: "Sono molto amareggiata per la situazione di tanti lavoratori che si trovano nella situazione della signora Graziano. E' vero, ci siamo incontrati anche alla presenza di rappresentanti sindacali. Avevo garantito il mio personale intervento presso l'operatore, cosa che ho fatto. Purtroppo il sindaco non ha potere di assunzione né nei confronti dell'ente che rappresenta né nei confronti di privati. L'operatore che ha realizzato l'intervento in questione è una grande catena di distribuzione che si attiene meticolosamente alle regole dell'azienda e non a quelle di un sindaco. In quell'occasione, come la signora ricorderà, ho, con insistenza, chiesto ai rappresentanti sindacali il motivo di un epilogo così drammatico e perché loro, rappresentanti dei lavoratori, non fossero intervenuti prima della chiusura del negozio. Non mi è stato possibile comprendere la risposta. Il fatto che 11 persone abbiano trovato lavoro con il criterio adottato legittimamente da Lidl deve comunque essere vissuto come una notizia positiva per tutto il territorio ancorché è comprensibile che chi ha lavorato tanti anni in quel preciso posto sia rimasto molto deluso. Forse un giorno la legge darà ai sindaci il potere di far assumere o licenziare le persone. Per ora non è così e, sinceramente, spero che quel giorno non arrivi mai".