CERRO MAGGIORE - LA VITTIMA E' CARMINE D'ERRICO

Omicidio dell'ex Brenta: ucciso con 40 colpi alla testa

Fermato il figlio Lorenzo, 35 anni: per i Carabinieri sarebbe lui l'assassino del padre; il corpo trasportato fino all'ex fabbrica, dove è stato bruciato, con la vettura della fidanzata (estranea ai fatti) poi lavata

Omicidio dell'ex Brenta: ucciso con 40 colpi alla testa
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Omicidio dell'ex Brenta di Cerro Maggiore: la vittima, Carmine D'Errico, 65enne scomparso dal 30 dicembre 2021, è stato colpito alla testa. Fermato il figlio Lorenzo.

Omicidio dell'ex Brenta, l'uccisione dell'uomo

Gli inquirenti stanno pian piano facendo luce sulla morte di Carmine D'Errico, il 65enne di Cusano Milanino, di cui si erano perse le tracce il 30 dicembre 2021: il dna ha confermato che è suo il corpo carbonizzato che era stato trovato il 21 gennaio 2022 all'interno dell'ex Brenta (ditta abbandonata) di via Benedetto Croce a Cerro Maggiore da tre ragazzi intenti a girare un videoclip.
La svolta è arrivata ieri, con la comparazione del dna e il fermo per omicidio e soppressione di cadavere nei confronti del figlio Lorenzo, 35 anni: secondo i Carabinieri (i militari del Comando provinciale di Milano gli hanno notificato il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Monza) sarebbe stato lui a togliere la vita all'uomo, con cui viveva nella stessa villetta con un rapporto fatto di liti e problemi (il giovane si era lamentato, ad esempio, che il padre tornasse a casa coi vestiti che odoravano di fumo quando a lui piaceva invece la pulizia). Lorenzo ha sempre raccontato che il padre era andato a Sant'Angelo Lodigiano per festeggiare il Capodanno da amici, ma questi ultimi invece lo aspettavano l'1 gennaio 2022. E, sempre gli amici, provando a contattare Carmine sul cellulare non ne ricevevano risposta in quanto il telefonino era spento.
L'attenzione degli inquirenti si è da subito concentrata sul figlio: evidenti le contraddizioni nei suoi racconti e poi tracce e indizi raccolti dal Ris all'interno dell'abitazione. Da quanto appurato, il pensionato sarebbe stato ucciso dal figlio dentro la villetta, con 40 colpi alla testa, per lo più nella parte posteriore del cranio.

Il trasporto del cadavere e il fuoco

Il figlio ha poi messo un sacchetto sulla testa del padre (probabilmente a causa delle ferite) e ha caricato il corpo sull'auto della fidanzata (una ragazza di Parma con la quale spesso conviveva, ragazza estranea ai fatti). Poi ha iniziato a guidare, arrivando a Cerro Maggiore: da qui è entrato nell'ex Brenta dove ha scaricato il corpo del papà e gli ha dato fuoco per poi allontanarsi.
Lorenzo ha poi lavato la vettura cercando di far sparire le tracce.

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