Senzatetto a Legnano: "Ecco che cosa può fare il Comune"
Dopo la segnalazione di Fratelli d'Italia, l'assessore al Benessere e Sicurezza sociale Anna Pavan illustra quali sono le possibilità dell'Amministrazione per provare a risolvere il problema.
Senzatetto a Legnano, dopo la segnalazione di Fratelli d'Italia arrivano le precisazioni dell'assessore al Benessere e Sicurezza sociale Anna Pavan, anche a seguito dell'incontro del Piano di zona del Legnanese in cui si è trattato del problema dell'housing sociale.
Senzatetto, l'assessore Pavan spiega quali sono le possibilità di un Comune per provare a risolvere il problema
"Il problema dei senzatetto esiste, esiste da tempo anche se, nella nostra città, si presenta in termini più contenuti che altrove - esordisce Pavan - Detto che in questo periodo si scontano gli effetti di un problema ulteriore, rappresentato dalla chiusura delle strutture di accoglienza per l’emergenza sanitaria, è bene precisare quelle che sono le possibilità di un Comune per provare a risolvere il problema, che richiede sempre e comunque il consenso e la collaborazione da parte del diretto interessato".
Per chi ha problemi abitativi è attivo l'housing sociale: "Al momento gli ospiti sono 76"
"Per chi ha problemi abitativi e si trova nella necessità immediata di una sistemazione è attivo il canale dell’housing sociale che è gestito dal Comune attraverso un accordo con l’associazione Cielo e terra e con i Padri Somaschi - prosegue Pavan - La situazione, al momento, vede ospiti 38 nuclei sociali per un totale di 76 persone; 25 di queste sono single. Bisogna ricordare che la soluzione dell’housing sociale si accompagna sempre a un impegno da parte della persona seguita a rispettare delle regole e a seguire un percorso per acquisire autonomia e recuperare una qualità della vita accettabile".
"Spesso i senza dimora si sono allontanati volontariamente dalla comunità o non hanno accettato proposte di sistemazione"
"Radicalmente diversa è la questione dei senza dimora, coloro che pernottano all’aperto, perché diversi sono i problemi in gioco - dice ancora l'assessore - In questi casi, molto spesso, anche l’offerta di una sistemazione non si traduce automaticamente in un’accettazione da parte della persona. Spesso si tratta di persone già indirizzate in comunità da cui si sono in seguito volontariamente allontanate o che non hanno accettato proposte di sistemazione in strutture di housing sociale perché imponevano regole da rispettare".
"Di fronte a un rifiuto ci dobbiamo fermare, anche se la possibilità di essere presi in carico rimane sempre"
"Gli agenti della Polizia Locale, quando identificano negli spazi pubblici un senza dimora, attivano immediatamente i Servizi sociali e, da un anno a questa parte, Azienda So.LE., che ha in atto un progetto specificamente dedicato, 'Prima la casa', che ha registrato tre sistemazioni per cittadini legnanesi nel 2020 - conclude Pavan - Il punto è che si propone di rivolgersi ai Servizi sociali, non lo si può imporre, e questo spiega la ragione dei rari casi in cui si riesce ad avviare un percorso di recupero. Di fronte a un rifiuto ci dobbiamo fermare, anche se la possibilità di essere presi in carico rimane sempre".