«Schermi d’arte - Il paravento da oggetto a favola»
L'esposizione allestita nelle sale di Villa Borri Manzoli in piazza del Popolo a Corbetta dal 19 ottobre al 3 novembre
«Schermi d’arte - Il paravento da oggetto a favola» è il titolo della mostra itinerante allestita sabato 19 ottobre, con inaugurazione alle 16.30, nelle sale di Villa Borri Manzoli in piazza del Popolo e che resterà a Corbetta fino al 3 novembre. Mobile, leggero, autoportante, pieghevole, oggetto d’arredo ma anche elemento architettonico per dividere, mascherare o proteggere, che da sempre soddisfa l’esigenza di spazi sempre più fluidi. Il paravento è il protagonista della mostra collettiva, che lo trasforma da oggetto di utilità quotidiana, quale separatore mobile di spazi interni di una unità abitativa, a luogo di pensiero attraverso l’opera di 23 artisti tra scultori, pittori, poeti e designer, appartenenti a generazioni diverse e differenti fra di loro per pensiero e formazione artistico-culturale.
Il paravento come «schermo»
Nell’esposizione, ideata e progettata da Gabriella Brembati, direttrice di Spazio Arte Scoglio di Quarto, con la cura del critico e storico dell’arte Alberto Barranco di Valdivieso, si è voluto mettere in risalto il paravento come uno «schermo», che attraverso l'interazione con il pensare artistico si trasforma, diventando uno stimolo per riflessioni e percezioni poetiche. «Schermare» non significa soltanto bloccare, separare o proteggere, ma implica anche un filtrare che racchiude in sé l’idea di trasformazione, che tuttavia non nega la funzione primaria del paravento: un diaframma che divide e organizza lo spazio.
Le opere esposte
Il tema centrale della mostra, dunque, è la contaminazione della materia reale, l’oggetto paravento, in materia psichica, ossia l’opera d’arte, occasione poetica di riflessione. Le 23 opere esposte, una per ogni artista e che non sempre rispettano la forma canonica del paravento, esplorano il concetto di schermo in senso poetico e interpretativo, trasformando l’oggetto funzionale in uno spazio di pensiero e libera espressione, svincolato da qualsiasi utilità pratica. Come osserva Alberto Barranco di Valdivieso nel suo testo in catalogo: «Questi diaframmi si servono dell’arte per intervenire in modo lirico oltre lo spazio che li accoglie, diventando il pretesto per un viaggio poetico attraverso lo schermo verso altri luoghi della coscienza». Gli artisti chiamati a esporre sono stati totalmente liberi in fase creativa di rispettare la forma tradizionale del paravento, oppure di reinterpretarla radicalmente.
Le tre tipologie
Per facilitare la comprensione delle opere, gli artisti sono stati suddivisi in tre gruppi distinti, e anche l’allestimento ha seguito questa visione: nel gruppo Schermo plastico alcuni scultori hanno interpretato il tema del paravento attraverso la tridimensionalità e la forza espressiva della materia; gli artisti del gruppo Schermo lirico, esperti nell’uso di diverse tecniche come pittura, scultura, assemblage e installazioni, vedono nell'arte un mezzo per indagare i valori umani e la relazione tra uomo e natura; infine gli artisti del gruppo Schermo planare hanno lavorato sulla bidimensionalità, esplorando il segno estetico attraverso tecniche come collage, pattern planari e pittura su tela o carta.