Gli studenti portano sul palcoscenico tre interessanti spettacoli
Inclusione, legalità, resistenza e parità di genere sono alcune delle tematiche affrontate con gli spettacoli della scuola e messe in scena grazie all’impegno di alunni e docenti
La scuola IC Franceschini di via Terrazzano di Rho calca il palcoscenico dell’Auditorium di Via Meda, portando in scena tre spettacoli teatrali nell’ambito della manifestazione “TeatroaScuola”, promossa dall’associazione culturale Amici di Mazzo.
Gli studenti portano sul palcoscenico tre interessanti spettacoli
Venerdì 7 giugno, alle ore 20.30, le classi 1D, 3G, e una rappresentanza delle classi 3D, 3E e 3F interpreteranno rispettivamente gli spettacoli “Epica(mente)” e “I Promessi…quasi sposi” con testo e regia del prof. Calogero La Rocca, e “La Storia nella Memoria” diretto dalle prof.sse Taisia Nobile, Michela Zappino, Noemi Corbelli e da Carmen Meloni (ANED MILANO).
L’ingresso è gratuito.
Le tematiche affrontate dagli studenti
Inclusione, legalità, resistenza e parità di genere sono alcune delle tematiche affrontate con gli spettacoli della scuola e messe in scena grazie all’impegno di alunni e docenti.
E se non fosse andata come raccontano Omero e Virgilio? Epica(mente) rielabora i grandi testi dell’epica classica in chiave moderna, con particolare attenzione ai temi del rispetto dell’altro e della parità di genere.
Grazie ad una messinscena innovativa, gli alunni della 1D ci presentano un manifesto del bisogno di umanità e, soprattutto, della libertà della donna, celebrata attraverso il coraggio e la determinazione di eroine che da millenni ispirano e sfidano le convenzioni.
Promessi sposi e guerre con la 3G
Con la 3G il classico racconto dei “Promessi Sposi” si mescola con le tragedie moderne di un mondo sconvolto dalla guerra. L’amore e la speranza si confrontano con la brutalità e la distruzione, mentre i destini di Renzo e Lucia si intrecciano con i sogni infranti di bambini strappati alla vita dalla violenza dei conflitti. I “Promessi…quasi sposi” ci invita a riflettere sull’insensatezza della guerra e sulla forza rigeneratrice dell’amore. Un viaggio attraverso le profondità dell’animo umano, dove la morte imminente e il dolore dilaniante vengono spazzati via dalla fulgida luce della speranza.
Alcuni alunni delle altre classi terze del plesso riportano in vita i nove cittadini rhodensi deportati nei campi di sterminio. Uno alla volta, verso un destino senza ritorno, una pietra tra un inciampo e l’altro, per sempre sigillati nel ricordo.