Il maestro Alberto Malazzi è il nuovo San Martino d’Oro
Il direttore del Coro della Scala di Milano ha ricevuto la prestigiosa onorificenza dalle mani del sindaco Chiara Calati e del ministro per il Turismo Massimo Garavaglia
Il maestro Alberto Malazzi è il nuovo San Martino d’Oro della Città di Magenta. Ieri sera, 11 novembre, nella Basilica dedicata al santo patrono della città, dopo aver diretto il concerto dell’Orchestra d’archi Città di Magenta e del coro della Fondazione Milano per la Scala, Malazzi ha ricevuto la prestigiosa onorificenza dalle mani del sindaco Chiara Calati e del ministro per il Turismo Massimo Garavaglia.
Il maestro Alberto Malazzi è il nuovo San Martino d’Oro
In una chiesa gremita di persone, presenti con il sindaco anche membri della Giunta, assessori e consiglieri delle minoranze cittadine, il ministro, i consiglieri regionali Luca Del Gobbo, Silvia Scurati e Curzio Trezzani, i sindaci di molti Comuni del territorio, le rappresentanze con le alte cariche di tutte le Forze dell’ordine e dell’associazionismo locale.
Concerto e premio speciale
Al termine del concerto che ha visto la performance di un quartetto d’archi di giovanissimi e poi del’ Orchestra d’archi della Città che hanno interpretato brani di Antonio Vivaldi e Wolfgang Amadeus Mozart, un emozionato Pietro Pierettori presidente della Pro loco ha dato l’annuncio: “Questa serata è doppiamente unica e speciale perché finalmente ritorniamo con la tradizione del S.Martino d’oro dopo due anni e perché quest’anno non abbiamo consultato nessuno per la nomina, ma abbiamo deciso di premiare un uomo che ha raggiunto alte vette nel suo campo e che ha dato e continua a dare lustro con il suo lavoro alla Città”. Margherita Tomasi, soprano e moglie di Alberto Malazzi ha diretto il coro Città di Magenta e cantato un’aria di Vivaldi.
Una serata per celebrare l'accoglienza di San Martino
Don Giuseppe Marinoni all’inizio della serata, ha fatto gli onori di casa, dicendo: “San Martino ha insegnato a tutti la carità e noi oggi accogliamo i magentini , ma anche le rappresentanze di tutti i paesi vicini, perché Magenta è una città accogliente”.