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Titoli di coda per il progetto del Coach di quartiere

Successo per le attività di welfare di comunità avviate lo scorso aprile da L’Orma in collaborazione Rugby Parabiago Cares Impresa Sociale

Titoli di coda per il progetto del Coach di quartiere
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Si conclude nei comuni di Parabiago e Legnano il primo tempo del “Coach di Quartiere”, il progetto di welfare di comunità avviato lo scorso aprile da L’Orma in collaborazione Rugby Parabiago Cares Impresa Sociale, che prevede giochi e sport gratuiti all'aria aperta per bambini dai 6 agli 11 anni presso i parchi pubblici del territorio.

Le attività svolte

Giovani volontari, tra i 17 e i 25 anni, opportunatamente guidati dai “Playmaker”, hanno animato e condotto nei mesi di aprile e maggio, attività sportive gratuite per bambini dai 6 agli 11 anni presso i parchi pubblici del Comune di Parabiago e Legnano. Obiettivo primario del progetto, patrocinato da “Fondazione Candido Cannavò” e “Coni Lombardia”, è favorire l’inclusione e la socialità tra i giovani e i bambini, attraverso attività sportiva gratuita all’aperto, alleviando le difficoltà economiche e logistico-organizzative di molte famiglie che faticano a gestire le attività extrascolastiche dei propri figli.

Preziosa la collaborazione con le scuole

Il progetto nei due territori è stato realizzato grazie alla collaborazione con l’Impresa Sociale Rugby Parabiago Cares che ha coordinato e gestito le attività dei giovani coach volontari. “Coach di Quartiere” ha goduto anche della collaborazione dell’Istituto Barbara Melzi e dell’Istituto Maggiolini per il reclutamento dei 22 volontari nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. I bambini beneficiari del progetto sono stati 30, provenienti da contesti culturali e socio economici molto diversi gli uni dagli altri e individuati grazie a una rete sociale di supporto fatta dalle scuole, oratori e associazioni del territorio. Non sono mancate difficoltà di integrazione per alcuni di loro, che si sono facilmente risolte grazie alla cura e all’attenzione che i giovani coach hanno riservato all’intero progetto.

I commenti di Albero e Prandi

Entusiasmo tra gli organizzatori per il debutto dell'iniziativa:

“Una bellissima prima esperienza - riferiscono Raffaele Albero e Lorenzo Prandi, playmakers del progetto. Abbiamo avuto una buona collaborazione da parte delle scuole e delle associazioni del territorio, che ci auguriamo possa permanere e migliorare a partire da settembre, quando riprenderanno le attività. Rugby Parabiago Cares è e sarà sempre in prima linea a favore dei giovani e dello sport: “Coach di Quartiere” vuole essere un forte traino per portare bambini a fare gioco e movimento e altresì dare opportunità ai giovani volontari di essere cittadini attivi a favore dei meno fortunati”.

Gli auspici per il prossimo anno

Si fanno largo intanto gli auspici in vista della prossima stagione sportiva:

“Ci auguriamo che le amministrazioni comunali dei vari territori in cui è attivo Coach di Quartiere, da un lato, e i partner di progetto, dall’altro, si impegnino a proseguire questo percorso di inclusione e innovazione sociale tramite lo sport che L’Orma ha avviato già dal 2020. Le risposte da parte degli stakeholders sono state più che positive: bambini entusiasti, famiglie molto soddisfatte, volontari fieri del lavoro fatto insieme ai più piccoli, anche grazie al percorso di formazione iniziale che ha puntato sullo sviluppo delle loro soft skills. Di questo ovviamente non possiamo che esserne orgogliosi - ha concluso Claudio Massa – Ideatore e responsabile di “Coach di Quartiere".

A settembre la ripresa delle attività

Le attività riprenderanno a metà settembre per proseguire sino alla fine di ottobre in tutti i comuni in cui è attivo il progetto. Di rilevanza è anche la modalità di collaborazione tra l’Orma e Rugby Parabiago Cares. Si tratta infatti della prima esperienza di franchising sociale che il “Coach di Quartiere” attua per garantire replicabilità e diffusione del format di progetto: un accordo trilaterale tra L’Orma, Comune ed Enti sportivi e/o di terzo settore che favorisce l’impatto sociale correlato al progetto e lo spillover di know-how tra realtà sportive che si dedicano alla causa promossa da “Coach di Quartiere”.

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