La judoka Elisa Aspico centra il bronzo ai campionati italiani cadetti
La 17enne di Bareggio ha conquistato il terzo posto ai nazionali di categoria tenutisi domenica a Ostia.
Nuovo importante risultato sportivo nel judo per la bareggese Elisa Aspico, che domenica 10 marzo ha conquistato il terzo posto ai Campionati italiani cadetti, categoria 63 kg.
Elisa Aspico bronzo ai nazionali cadetti di judo
Nella cornice del PalaPellicone di Ostia la 17enne ha saputo dare prova delle capacità acquisite nel corso degli anni, durante i quali ha già disputato cinque campionati italiani finendo ben quattro volte a medaglia. Un orgoglio non solo per la ragazza, ma anche per l’Asd Judo Vanzago, società sportiva alla quale è tesserata.
Grande soddisfazione ovviamente da parte del padre Roberto Aspico, che come in molti casi di giovani atleti ricopre il duplice ruolo di genitore e allenatore:
«Quest’ultima gara è stata un’ulteriore conferma del livello atletico che ha raggiunto e del fatto che ormai possiede determinate qualità. La cosa difficile di quest’anno è il percorso internazionale che stiamo portando avanti per poter accedere alla Nazionale. Questa domenica infatti parteciperemo a un European Cup in Croazia; il Campionato italiano di domenica è stato importante, però rispetto ad altre volte è inserito in un contesto più competitivo e quindi più difficile da un punto di vista fisico».
Come racconta il padre di Elisa, andare a medaglia in una delle gare di questo circuito rappresenta un’importante vetrina per un possibile futuro ingresso nella Nazionale. Traguardo ovviamente auspicato da tutto il suo team, che tuttavia precisa come il risultato del Campionato italiano cadetti sia già un’ottima cosa, data la sua difficoltà.
A febbraio il quinto posto in Spagna
Una piccola anticipazione delle potenzialità dell’atleta la si era già avuta però il mese scorso a Fuengirola, in occasione della tappa spagnola dell’European Cup dove era arrivata quinta pur essendo reduce da un infortunio.
«Dopo la Croazia - spiega Roberto Aspico - ci sarà una gara a Berlino e poi a Coimbra, in Portogallo. Il problema qui non è la partecipazione ma arrivarci in forma, anche se Elisa è brava sia dentro che fuori dal dojo, anche a scuola ha ottimi voti».
Ed è qui che subentra un aspetto importante del percorso che molti giovani intraprendono nello sport; quello del sostegno familiare:
«Se non hai dietro una famiglia che ti supporta in questo contesto agonistico non ce la fai. Perché gareggiare significa disponibilità, tempo, cure mediche e non ultimo costi. Purtroppo nessuna società in Italia ha un imprinting che può avvicinarsi per esempio ai professionisti del calcio».
Nel frattempo prosegue la preparazione della judoka, ormai già con la testa alla prossima gara, poiché come dice il padre:
«in questo contesto non hai il tempo di goderti la vittoria che devi essere già sul pezzo per qualcosa che potrebbe essere ancora più grande. Sono esperienze di vita che ti fanno crescere queste».