Cinque Mulini: Nibret Melak concede il bis

Un anno dopo è ancora Nibret Melak. L’etiope scrive il suo nome nell’albo d’oro della Cinque Mulini aggiudicandosi anche la 90esima spettacolare edizione.

Cinque Mulini: un anno dopo è ancora Nibret Melak

L’etiope è stato uno dei grandi protagonisti di cinque giri vissuti tutti d’un fiato. Lo stesso Melak è stato il più lesto alla partenza, portandosi al comando per metà del primo giro. Poi è salito alla ribalta l’ugandese Samuel Kibet, la cui accelerazione ha l’effetto di dare un primo scossone al gruppo. Kibet resta davanti per tutto il primo giro e per metà del secondo, quando Worku Tadese imprime una poderosa accelerazione. Al comando ci sono dieci atleti, tutti i favoriti della vigilia, che restano assieme sino alla fine del terzo giro. La novantesima Cinque Mulini entra nel vivo durante il quarto passaggio. Cinque atleti vanno in fuga: Worku Tadese, Nibret Melak, Habton Samuel, Levi Kibet, Bikila Tadese Takele che fanno il vuoto. L’ultimo giro inizia con Samuel che perde contatto. Più o meno a metà, Nibret Melak cade e perde qualche metro. Da quel momento però, inizia la sua incredibile progressione: rientra sui primi, è alle spalle di Levi Kibet nell’ultimo passaggio al Mulino Meraviglia, poi innesta il turbo e vola verso la seconda vittoria consecutiva. Arriva sulla fettuccia d’arrivo facendo il segno militare già visto un anno fa, precedendo il keniota Kibet e il connazionale Tadese che allo sprint prevale su Takele. Primo degli italiani l’ottimo Luca Alfieri, 13esimo.

Ordine di arrivo

Nibret Melak (Eti) 28’33”, Levi Kibet (Ken) 28’35”, Worku Tadese (Eti) 28’36”, Bikila Tadese Takele (Eti) 28’36”, Habtom Samuel (Eri) 28’43”, Daniel Kinyanjui (Ken) 28’56”, Oscar Chelimo (Uga) 29’05”, Samuel Kibet (Uga) 29’05”, Jean Marie Bukuru (Bur) 29’11”, Emmanuel Kiplagat (Ken) 29’22”.