Dal 30 settembre al 3 ottobre 2025, l’isola di Lampedusa ha ospitato la XII Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, un’iniziativa promossa dal Comitato 3 Ottobre, dedicata alle vittime dell’immigrazione nel Mediterraneo. Tra i partecipanti, una delegazione del liceo di Arconate e d’Europa ha preso parte alle celebrazioni, confrontandosi con studenti, insegnanti e testimoni provenienti da diversi Paesi europei.
Il liceo d’Arconate a Lampedusa per la giornata dell’Accoglienza
L’evento, inserito nel progetto Memorie Attive, ha come obiettivo mantenere viva la memoria delle oltre 30mila persone che hanno perso la vita in mare negli ultimi decenni, e stimolare una riflessione profonda sui temi delle migrazioni, dell’accoglienza e dei diritti umani. Non si tratta soltanto di ricordare tragedie del passato, ma di interrogarsi sul presente e sul futuro: il Mediterraneo, da sempre crocevia di culture, commerci e scambi, è oggi anche un luogo di responsabilità condivisa. Ogni persona che attraversa queste acque ha diritto alla sicurezza,
alla dignità e alla possibilità di costruire una vita piena, libera dalla paura e dalla marginalizzazione.
La partecipazione all’iniziativa rappresenta l’ultima tappa di un più ampio percorso di educazione civica che ha coinvolto numerose classi del liceo linguistico e delle scienze umane. Il lavoro, sviluppato nel corso dell’anno scolastico, si è articolato attraverso letture condivise con i docenti, dibattiti e momenti di approfondimento, oltre a incontri con testimoni, esperti e docenti dell’Università degli Studi di Milano sui temi delle migrazioni, del diritto internazionale e dei diritti umani. Letteratura, diritto, storia, filosofia ed educazione civica si sono intrecciati in un percorso interdisciplinare volto a stimolare la riflessione degli studenti su memoria attiva, responsabilità, accoglienza e solidarietà.
Durante le giornate di incontri e testimonianze a Lampedusa, gli studenti hanno avuto l’opportunità di ascoltare storie dirette di naufraghi e di familiari delle vittime, toccando con mano la complessità delle vicende migratorie. Questi racconti hanno reso evidente quanto sia urgente educare le nuove generazioni a riconoscere i diritti di tutti, a combattere stereotipi e pregiudizi, e a sviluppare una cultura della solidarietà concreta.
“Memoria ed educazione mai fini a se stesse”
La partecipazione della delegazione del liceo di Arconate e d’Europa è stata quindi un’esperienza formativa significativa: i giovani hanno potuto confrontarsi direttamente con testimonianze di resilienza, speranza e impegno civile, rafforzando la consapevolezza che la memoria storica non è un esercizio passivo, ma un invito all’azione. In un mondo sempre più interconnesso, conoscere e rispettare le storie degli altri significa contribuire alla costruzione di una società più giusta e inclusiva, dove il diritto alla vita e alla libertà non resti solo un principio teorico, ma diventi una realtà concreta. Obiettivi confermati anche dal professor Gedeone Martini, accompagnatore della delegazione di studenti:
“L’evento ha confermato che la memoria e l’educazione non sono mai fini a se stesse: servono a formare cittadini capaci di responsabilità e di empatia, pronti a rispondere alle sfide del nostro tempo con attenzione, rispetto e coraggio civile. Per gli studenti del liceo di Arconate e d’Europa, questa esperienza rappresenta un passo importante verso una maggiore comprensione del mondo e verso la costruzione di un futuro in cui la solidarietà e i diritti umani siano valori condivisi e praticati quotidianamente”.