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Gli studenti dell’ISIS Bernocchi “esportano” la mediazione tra pari al Calvino di Milano

Iniziativa per contrastare i fenomeni di dipendenza, cyberbullismo e isolamento nelle secondarie di primo grado.

Gli studenti dell’ISIS Bernocchi “esportano” la mediazione tra pari al Calvino di Milano
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Hanno condotto una serie di incontri nelle classi dei colleghi più giovani, offrendo un esempio dell’azione che un mediatore svolge tra due parti in una disputa.

Il progetto “Invece di giudicare”

Si è rinnovata anche quest’anno la collaborazione tra l’istituto di Legnano e la scuola secondaria di primo grado di Milano. Gli studenti del Bernocchi sono intervenuti nelle classi terze nell’ambito del progetto educativo “Ricominciare da noi”.

Dopo il positivo riscontro dello scorso anno, si è rinnovata la collaborazione tra l’ISIS Bernocchi, con il progetto “Invece di giudicare”, e l’Istituto Calvino di Milano, con il progetto “Ricominciare da noi”, rivolto ad alunni della scuola secondaria di primo grado. Nel mese di marzo, studenti del Bernocchi formati alla mediazione come metodo di risoluzione dei conflitti hanno condotto una serie di incontri nelle classi dei colleghi più giovani, offrendo un esempio dell’azione che un mediatore svolge tra due parti in una disputa.

Gli studenti coinvolti – Chiara M. di 4^N, indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica, Luca B., Elisa G. e Matteo R. di 4^LA, indirizzo Liceo Scientifico – sono stati accompagnati dal dottor Gianfranco Selvagio, formatore di Risorsa Cittadino, ente accreditato che diffonde nelle scuole superiori la cultura della mediazione attraverso il progetto “Invece di giudicare”.

Grazie alla ormai consolidata collaborazione con questa cooperativa, il Bernocchi può sempre contare sulla presenza a scuola di un gruppo di mediatori, periodicamente rinnovato dall’ingresso di nuovi ragazzi che portano a termine il percorso di formazione specifico.

Il progetto "Ricominciare da noi"

Sono entrati a pieno titolo nella squadra gli studenti che hanno ottenuto l’attestato nel maggio 2024, che quest’anno hanno dato il loro contributo con una serie di interventi e di attività di disseminazione della cultura della mediazione, tra cui l’iniziativa di peer education condotta nelle classi prime e seconde nella Giornata del Rispetto, il 20 gennaio.

Tra loro, Chiara, Elisa, Luca e Matteo si sono resi disponibili per proseguire l’azione iniziata dai loro “predecessori” al Calvino di Milano, intervenendo nel progetto educativo “Ricominciare da noi” degli specialisti in mediazione familiare Luana Catanzaro e Domenico Pontieri, volto a contrastare i fenomeni di dipendenza, cyberbullismo e isolamento nelle scuole secondarie di primo grado.

Gli studenti del Bernocchi sono intervenuti nelle classi terze su conflitti che si sono sviluppati nel corso della vita scolastica e che gli alunni stessi hanno selezionato come casi da analizzare. La mediazione è stata simulata: la disputa è stata discussa da “attori” scelti in modo casuale, che si sono immedesimati nei ruoli, mentre i compagni hanno osservato lo sviluppo della situazione.

Mettersi nei panni degli altri

Hanno spiegato i mediatori:

“Il nostro compito è fare da tramite della comunicazione, noi non possiamo dare consigli, possiamo solo facilitare il dialogo. Il consenso a ricorrere alla mediazione deve essere del tutto volontario, nessuno vi può obbligare a partecipare”.

Gli studenti del Bernocchi hanno saputo attenersi al loro ruolo, ascoltando tutti gli interventi senza prendere posizione, rivolgendo domande all’una e all’altra parte, facendo attenzione a dare a tutti la possibilità di esporre il proprio punto di vista.

In caso di impasse, hanno interrotto brevemente la discussione per proporre un’attività alternativa: scrivere le proprie passioni alla lavagna e parlarne insieme, per aiutare a creare un terreno comune di condivisione.

Altro passaggio chiave e strategia molto usata dai mediatori è stata lo scambio di posto – ciascuno viene invitato a sedersi fisicamente sulla sedia dell’altro e a verbalizzare come si sarebbe sentito nei suoi panni.
Tutti gli alunni hanno partecipato e osservato le attività con coinvolgimento e attenzione, riflettendo su come la mediazione miri a favorire non necessariamente la ricomposizione del conflitto, ma un compromesso che aiuti a convivere anche quando non c’è un accordo assoluto.

Il successo del progetto è stato tale che l’Istituto Calvino sta valutando di aprire una stanza della mediazione presso la scuola.

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