Genitori disperati, l'asilo Maria Immacolata chiude
Una commossa lettera dai genitori dei bambini che frequentano le sezioni Margherite e Papaveri.
Una lettera di disperazione arriva in redazione mercoledì sera. A scrivere sono dei genitori e tra le righe leggiamo tristezza, incredulità, rabbia e per ultimo... Una richiesta d’aiuto. Sono le famiglie delle sezioni di Margherite e Papaveri della scuola materna paritaria Maria Immacolata di Novate Milanese e ci raccontano che, come a un fulmine a ciel sereno, sono stati informati che da giugno di quest’anno la scuola chiuderà.
La chiusura dell'asilo
"Il parroco Don Maurizio Bertolotti, era presente per annunciarci la chiusura della scuola materna il prossimo 30 giugno 2023 - ci dicono le famiglie". È la ragione alla base di questa scelta che al di là di tutto, lascia perplessi: "La motivazione generica di conti che non tornano, bilanci in perdita e generici aumenti dei costi ha lasciato presto spazio alla verità: il Comune di Novate ha in programma di abbattere la struttura della scuola materna Andersen (del complesso di via Brodolini), che ospita forse un centinaio di bambini, e, in attesa di costruire la nuova struttura, ha bisogno di un edificio per proseguire il servizio".
Cederà gli spazi al Comune
Ormai tutto sembra fatto:
"Visitata la scuola materna parrocchiale e gli spazi a disposizione, con don Maurizio hanno trovato l’accordo. Il parroco caccia 40 bambini e 4 insegnanti e cede o affitta la struttura al Comune".
Il bilancio da far quadrare, una questione annosa
La scelta parrocchiale, però, è andata in altra direzione:
"Liberarsi della fatica gestionale e amministrativa, dei costi del personale dipendente, degli imprevisti vari, a scapito di un progetto educativo creato da insegnanti straordinarie, che rappresenta un’eccellenza nella cura dei bambini, nell’accoglienza, nella prima esperienza di comunità e cittadinanza", scrivono le famiglie. Il tema del bilancio da far quadrare non è nuovo: "In passato, anche con la gestione di don Vittorio, il tema dei costi in aumento e della necessità di copertura è sempre stato condiviso con le famiglie e affrontato senza indecisioni: l’esperienza che fanno i bambini in questa scuola è valsa ogni singolo euro di aumento e di contributo straordinario. Le famiglie ci sono sempre state e lo hanno fatto con il cuore".
"Non cacciateci via"
La chiusa della lettera, poi, stringe il cuore: "Sindaca, Parroco, mantenete nei vostri accordi per il servizio di scuola materna comunale anche le nostre classi delle Margherite e dei Papaveri. Fateci restare nella nostra scuola, con le nostre insegnanti. Siamo disposti a pagare di più. Basta che trattiate i nostri bambini al pari degli altri loro coetanei. Non cacciateci via".
La risposta della sindaca
La sindaca Daniela Maldini conferma la versione dei genitori:
"Premettendo che le decisioni riguardo la scuola materna Maria Immacolata non spettano a me, ma alla Curia, purtroppo questa è una struttura che economica non sta più in piedi. I bambini sono pochi e, probabilmente, i conti sono in perdita. Quella di trasferire nell’attuale Maria Immacolata la scuola è un’opportunità per rientrare nei costi - ha spiegato - Però alcune affermazioni sono spiacevoli, non facciamo la guerra dei poveri. In questi anni abbiamo dimostrato che nei confronti del servizio paritario non c’erano differenze. Anzi...".
Le ragioni che hanno spinto la Parrocchia
Sulla decisione ha voluto esprimere la propria opinione il consiglio per gli affari economici della parrocchia sottolineando le ragioni che li hanno spinti a prendere questa decisione:
"Dopo 55 anni, con dolore, il Consiglio degli Affari Economici della Parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso, è arrivato alla decisione della chiusura, alla fine del presente anno scolastico, della Scuola dell’Infanzia Maria Immacolata - fanno sapere - La decisione della chiusura della Scuola è stata ponderata in tutti i suoi aspetti ed è motivata dal disavanzo perdurante dalla chiusura del nido, peggiorato a seguito della riduzione delle sezioni della scuola da tre a due. Dal 2009 al 2021 la Parrocchia ha coperto per oltre 285.000 euro le perdite della scuola dovute al calo del numero degli iscritti, a fronte di un aumento delle spese da sostenere (gestione ordinaria, straordinaria, utenze varie…), non sufficientemente coperte dai contributi pubblici e dalle rette delle famiglie. Per il 2022 si prevede un disavanzo di circa 42.000 euro".
Tutte le ragioni che hanno portato alla chiusura
"Fino ad ora le perdite sono state coperte con le generose offerte dei parrocchiani, destinate a questa finalità per il desiderio di mantenere viva l’esperienza della Scuola dell’Infanzia. Già con le precedenti gestioni la decisione circa la chiusura della scuola era stata presa in considerazione in termini molto concreti, rimandata solo nella speranza di una inversione di tendenza, che purtroppo non si è avverata. In conseguenza di questi fattori economici, considerando anche la prospettiva di una natalità cittadina in continua diminuzione, il Consiglio degli Affari Economici ha deliberato la chiusura della Scuola. Si prendano in considerazione anche questi fattori che hanno portato alla decisione in questo momento e non successivamente:
1) l’esiguo numero delle famiglie che hanno fatto richiesta di iscrizione (5) dopo l’Open Day di novembre 2022, inferiori al numero dei bambini che terminano il ciclo scolastico;
2) la possibilità di collocare le insegnanti nelle altre scuole paritarie della città (Sacra Famiglia e Giovanni XXIII). In questo senso le insegnanti non rimarranno senza lavoro. La stessa attenzione è stata messa in campo anche circa il futuro dei bambini offrendo la possibilità di iscrizione presso le altre due scuole paritarie, accolti da alcune delle loro insegnanti;
3) la Scuola dell’Infanzia è ospitata in un edificio che ha necessitato continui interventi manutentivi anche recenti (ad es. la facciata nord) e che in vista di un eventuale futuro avrebbe dovuto sostenere ulteriori ingenti spese (ad es. la sostituzione della caldaia);
4) la Parrocchia ha sempre riconosciuto e sostenuto con entusiasmo senza alcun dubbio il valore della proposta educativa della Scuola dell’Infanzia ma, in questo momento, a fronte di quanto detto in precedenza, il servizio offerto è sproporzionato rispetto all’attuale bisogno.
"In questo senso comprendiamo che questa decisione possa apparire dolorosa agli occhi della comunità: possiamo garantire che è stata fatta non alla leggera e dopo una oculata valutazione ditutti gli elementi. Confidiamo nella comprensione di tutti".