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La medicina interna in breve: intervista con la Dr.ssa Glenda Grossi di 'Habilita I Cedri'

La medicina interna in breve: intervista con la Dr.ssa Glenda Grossi di 'Habilita I Cedri'
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In Habilita I Cedri, la casa di cura di Fara Novarese (NO) è entrata recentemente nell’équipe medica la Dr.ssa Glenda Grossi, specializzata in medicina interna. Alla dottoressa abbiamo chiesto di spiegare il ruolo del medico internista.

«Il medico internista – spiega la Dr.ssa Grossi – si occupa di pazienti complessi, affetti da più patologie tra loro interagenti e sinergiche. L'unicità della sua connotazione specialistica risiede nella capacità di vedere il paziente non come un insieme di singole patologie d'organo, ma come un unicum, e di curarlo occupandosi di tutti i suoi bisogni di salute, accompagnandolo nel suo intero percorso in fase acuta, nelle riacutizzazioni, nelle fasi avanzate e terminali di malattia, non trascurando gli aspetti legati al suo contesto sociale e familiare. È l'unico specialista con competenze multi-specialistiche, cardiovascolari, respiratorie, diabetologiche e metaboliche, epato-gastroenterologiche, immuno-allergologiche, ematologiche, nel campo dell'emostasi-trombosi, delle malattie rare, della terapia del dolore e della palliazione».

Dr.ssa Glenda Grossi

Cosa succede concretamente in una visita il medico internista?

«La raccolta anamnestica dettagliata del paziente è il punto di partenza della visita internistica. Si visiona tutta la documentazione, con tutti gli accertamenti eseguiti in passato. Viene raccolta l’anamnesi fisiologica, che comprende tutte le informazioni riguardanti le abitudini del paziente, ma anche l’anamnesi familiare, ossia le informazioni sulla salute della propria famiglia, per identificare il legame con altre patologie. Successivamente di analizza l’anamnesi farmacologica e allergologica. Il tutto termina con un completo esame obiettivo. Potendo analizzare i sintomi e i segni in tutti gli organi, l’internista ha una visione completa del suo paziente, e può elaborare una prima diagnosi, prescrivere eventuali analisi a completamento, prescrivere una terapia a base di più farmaci per trattare diverse malattie o, se è il caso, indirizzare verso uno specialista del settore più indicato».

Quali sono le patologie trattate più spesso dal medico internista?

«Il ventaglio di patologie che vengono trattate da un medico internista è molto ampio. Tra le più frequenti segnalo disturbi del fegato, disturbi metabolici, ormonali e immunitari, infezioni, malattie cardiovascolari, polmonari e renali, patologie del sangue, gastrointestinali e tumori».

Il medico internista può occuparsi di prevenzione?

«Grazie alla competenza multidisciplinare di un medico internista, è possibile programmare una prevenzione completa su più livelli. Una prevenzione primaria ha l’obiettivo di monitorare i fattori di rischio per ridurre l’incidenza di una patologia. La valutazione del paziente, partendo dalla familiarità per arrivare all’identificazione precisa delle abitudini di vita del singolo, permette la gestione mirata e specifica per ciascun individuo dei fattori di rischio che tramite punteggi identificano il profilo di rischio di ognuno. Una prevenzione secondaria che ha lo scopo di individuare una patologia in uno stadio molto precoce in modo che sia possibile trattarla in maniera efficace e ottenere la guarigione. Una prevenzione terziaria che viene adottata nei casi di pazienti in cui sono possibili delle recidive e che permette il controllo clinico-terapeutico di patologie croniche».

Quando chiedere un appuntamento con il medico internista?

«Il mio consiglio è quello di richiedere un appuntamento con il medico internista quando si ha bisogno di una valutazione globale del proprio stato di salute».

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