Consumi ed emissioni: che cosa fare dopo le nuove regole?

Anno nuovo, regole nuove. Per consumi ed emissioni di CO2 dei veicoli il 2025 si è aperto nel segno di un cambiamento. Quello di un nuovo limite per il quadriennio che verrà (2025-2029): 93,6 gr/km.
Un valore di gran lunga inferiore rispetto a quello osservato per il periodo dal 2020 al 2024 e pari a 115,1 gr/km. Una misura stringente per un obiettivo preciso: incoraggiare lo sviluppo e l’adozione di tecnologie a basse emissioni. Come i veicoli a batteria.
La sensibilizzazione verso la mobilità elettrica sottintende un altro target dell’Unione Europea: la riduzione dei gas serra del 55% entro il 2030 in previsione di un 2035 dove ci sarà lo stop ai veicoli termici.
Il cambiamento introdotto a partire da quest’anno sarà però soltanto uno step intermedio nel processo di trasformazione ecologica della mobilità.
Infatti, dal 2030 al 2035 il tetto massimo dei consumi e delle emissioni consentite ai mezzi a quattro ruote si abbasserà ulteriormente, attestandosi a 49,5 g/km di di CO₂.
Nel quinquennio successivo, l’ultimo e determinante passo indietro con le “zero emissioni” da raggiungere entro il 2035. Quando l’Unione Europea ha stabilito che potranno circolare soltanto vetture elettriche. Come dal 1°gennaio di quest’anno sta accadendo in Norvegia, Paese sì del Vecchio Continente, ma esterno sia all’UE che alla zona euro.
Fin qui sembrerebbe di essere al cospetto di un normale processo di adattamento con l’evoluzione dei tempi.
Invece la novità dell’abbassamento della soglia dei consumi e delle emissioni può mettere in difficoltà le case motoristiche. Premesso che ciascuna di esse, pur non discostandosi molto dal valore ufficiale, dovrà rispettare un suo tetto massimo di consumi parametrato sulle proprie vetture, qualora questi non saranno rispettati, si andrà incontro a sanzioni molto salate.
Infatti, la multa sarà di 95 euro per ogni grammo di superamento del limite, moltiplicati per il volume complessivo di vendite. Ciò significa che l’intero settore automotive rischia sanzioni per un totale complessivo di 16 miliardi di euro.
Un rischio serio, anche perché non sono andati a buon fine i tentativi di chiedere una proroga all’Unione Europea riguardo i tempi di introduzione della norma. Per ovviare al problema, occorrono dunque soluzioni alternative. Le più logiche assecondano il futuro. E cioè guardano a una sensibilizzazione verso la mobilità elettrica in termini di investimento.
Per esempio, potenziare le infrastrutture. Tipo la rete di ricarica con l’aumento delle installazioni di colonnine sia nei centri urbani che lungo le strade extraurbane. Oppure facilitare la presenza di queste fonti di approvvigionamento, meglio conosciute come wallbox, nei condomini, nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro. Visto che in questi ambienti le auto rimangono in sosta la maggior parte del tempo, la ricarica della batteria sarebbe molto semplice.
L’altra soluzione è diventare attori principali del cambiamento. E quindi sostituire la propria automobile termica con una ibrida, ibrida plug-in se non proprio elettrica.
La produzione di Ford dell’ultimo triennio è andata proprio in questa direzione. Con l’elettrico presente in tutti i nuovi modelli sia di vetture che di veicoli commerciali. Come dimostrano i casi recenti di Nuova Ford Capri e Ford Puma Gen E. Che potete trovare presso le nostre concessionarie (clicca qui per saperne di più) assieme a tutta la gamma dell’Ovale Blu disponibile sul mercato.
Da diversi anni Authos ha sposato la filosofia di una società più etica e sostenibile, perseguendo politiche che hanno fruttato la certificazione ESG. E questo si riflette anche nel mettere al vostro servizio, grazie al nostro personale, un patrimonio di conoscenze che vi guidi in una scelta consapevole per le vostre esigenze di mobilità senza venir meno al rispetto dell’ambiente circostante.