Via alla demolizione della casa confiscata alla mafia: al suo posto cinque alloggi pubblici
Lunedì 12 febbraio il Comune di Legnano consegnerà il cantiere all’impresa incaricata di realizzare i lavori.
Giù la casa di corte di via Galvani 3 sottratta alla criminalità organizzata. Al suo posto sorgeranno cinque alloggi pubblici.
Cinque alloggi pubblici nell'immobile sottratto alla criminalità organizzata
Lunedì 12 febbraio il Comune di Legnano consegnerà all’impresa incaricata di realizzare i lavori il cantiere per la sistemazione dell’edificio. Per garantire la formazione dell'area di cantiere e l'installazione del ponteggio, da quella data via Galvani subirà un restringimento della larghezza della carreggiata per tutta la durata dei lavori, stimata in 12 mesi.
La casa di corte, entrata nel patrimonio del Comune nel 2017 a seguito di trasferimento del bene sequestrato alla mafia con Decreto dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, è uno dei tre interventi candidati dall’Amministrazione comunale attraverso Città metropolitana al Programma innovativo per la qualità dell’abitare (Pinqua), misura in seguito finanziata con risorse a valere sul Pnrr.
Trattandosi di un bene sequestrato alla criminalità organizzata, quindi vincolato a una destinazione sociale, l’Amministrazione vi ricaverà cinque alloggi pubblici in un’ottica di sostegno alla fragilità e dei nuovi bisogni abitativi. L’intervento, che ha un quadro economico di 963.145,74 euro, è finanziato per 500mila euro con fondi Pnrr, per 274.495,74 mila euro con risorse del Fondo opere indifferibili (Foi) e per 188.650 euro con risorse del bilancio comunale.
L'edificio, viste le sue condizioni, sarà demolito e ricostruito ex novo
L’edificio principale, che ospita gli alloggi, risale ai primi anni del ’900, è posto a filo marciapiede e presenta le tipiche caratteristiche delle case di ringhiera. All’interno della corte è collocato il fabbricato destinato a magazzino. L'edificio residenziale si sviluppa su due piani fuori terra e un locale al piano interrato, mentre il fabbricato a destinazione magazzino si sviluppa su un unico piano fuori terra. L’edificio risulta disabitato da molti anni. Nello specifico l’edificio di via Galvani era stato inserito fra gli immobili che hanno partecipato al bando Pinqua per le sue peculiarità tipologiche, ossia una casa a corte lombarda che si sviluppa con il suo spazio di convivialità - il cortile - all'aperto. L’obiettivo del progetto di partecipazione al bando era quello di ricavare nuovi alloggi pubblici per immettere nel circuito abitativo spazi attualmente inagibili, quindi non utilizzati. Con l’abbattimento e la ricostruzione degli edifici, la riqualificazione del cortile e la realizzazione ex novo di tutti gli allacciamenti, sarà incrementato il patrimonio di edilizia pubblica residenziale da destinare alle fasce più fragili della popolazione. Il progetto, che prevede la realizzazione di un immobile energeticamente sostenibile mediante l’inserimento di fonti rinnovabili per il miglioramento energetico dell’edificio, in coerenza con i principi e gli obiettivi della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, permetterà la riduzione dei costi di esercizio e contribuirà a valorizzare il contesto ambientale in cui l’edificio è inserito.
In corso la bonifica della palazzina ex Gil e le demolizioni dell'ex Provincia
Quanto agli altri due edifici inseriti nel bando Pinqua dall’Amministrazione comunale, in entrambi sono cominciati nelle settimane scorse gli interventi di riqualificazione: nella palazzina ex Gil di via Milano si sta lavorando alla bonifica, attualmente della pavimentazione e a seguire della copertura; nell’edificio ex sede della Provincia di Milano in via dei Mille si sta procedendo con le demolizioni interne per una diversa partitura degli ambienti all’interno dei fabbricati. La fine prevista dei lavori per la palazzina ex Gil è la fine del 2025, nel corso dello stesso anno si prevede il termine degli interventi in via dei Mille.