RESCALDINA

Vetri rotti e accampamenti dei boschi, la protesta del M5S

Il gruppo di minoranza torna a sollecitare l'Amministrazione comunale sulla problematica

Vetri rotti e accampamenti dei boschi, la protesta del M5S
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Vetri rotti e capanne nei boschi di Rescaldina, il Movimento 5 Stelle chiede all'Amministrazione comunale di intervenire.

Vetri rotti e accampamenti nei boschi

Il Movimento 5 stelle di Rescaldina, forze di minoranza, torna a parlare della situazione dei boschi, aree con degrado e cumuli di finestre rotte. "La teoria delle 'finestre rotte' si rifà ad una serie di esperimenti di fine anni Sessanta condotti da psicologi e criminologi - afferma il portavoce Massimo Oggioni - Questa teoria dice che se un ambiente è degradato e non si interviene subito, molto velocemente il degrado aumenterà, e con il degrado aumenteranno la microcriminalità che diventerà ben presto criminalità a tutti gli effetti. Il nostro paese, purtroppo, sta fornendo la prova di come questa teoria sia valida: il degrado che da anni affligge il nostro paese sta moltiplicando sé stesso e il senso di abbandono da parte delle istituzioni induce comportamenti sempre meno rispettosi. I nostri boschi sono l’esempio lampante di quanto tutto ciò sia amaramente vero. Che li frequenta regolarmente, non può non notare come a cumuli di rifiuti si aggiungano altri cumuli, di come l’immondizia abbandonata attiri altra immondizia, di come di come ciò che di male c’è resti dove è, di come le pessime frequentazioni diventino sempre più presenti e palesi. Il deposito di finestre (nella foto), proprio di finestre rotte, che abbiamo segnalato diversi mesi fa, è ancora lì al suo posto, con la differenza che i vetri nel frattempo si sono frantumati coi pericoli del caso. La casa abusiva nel bosco non è stata rimossa (come non sono state ripristinate le piante abbattute per costruirla) ed ora, abbandonata e pericolante, comincia a richiamare altro degrado. I giochi dei bambini marciscono e la speranza ormai è quella che nessuno si faccia male. Gli interventi in stazione, solo programmati, sono sempre volti a recuperare i disperati in transito verso i boschi (cosa buona e giusta), ma mai a tutela di chi, ligio e rispettoso, chiede più sicurezza. Gli onesti sono spinti a muoversi in altre maniere diverse dal treno. Se possono. E se non possono…pazienza".

La richiesta

"Ci si riempie la bocca di parole e concetti come 'mobilità dolce' ma poi anziché rendere la stazione un luogo 'attraente' e sicuro, la si lascia diventare terra di nessuno - prosegue Oggioni - Le nostre segnalazioni, formali e informali non hanno sortito alcun effetto, dalle più banali alle più gravi. Nessuno interviene, nessuno risponde; il palazzo è sordo. Occorre agire, con le risorse ed i mezzi disponibili, in primis decidendo di farlo, riparando i vetri delle finestre rotte; ci piacerebbe aggiungere un prima che si inneschi il circolo vizioso” ma purtroppo a quella fase già ci siamo".

Le foto:

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