Roggiani non ci sta

"Trenord, il taglio delle corse e quel signora che stona"

La segretaria metropolitana del Pd contesta all'azienda di trasporti la gestione dell'emergenza e un linguaggio poco... paritario

"Trenord, il taglio delle corse e quel signora che stona"
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"Trenord, il taglio delle corse e quel signora che stona". La segretaria metropolitana del Pd, Silvia Roggiani, dà battaglia e allarga il fronte. Nn solo la denuncia delle condizioni in cui sono costretti a viaggiare i pendolari di Trenord, a causa del taglio delle corse deciso dall'azienda, ma anche la comunicazione targata Trenord. Il cui direttore della comunicazione, nel risponderle, le scrive "Buongiorno signora", invitandola  a non alimentare allarmismo per una mera "caccia al trafiletto" e suggerendo di alzare il telefono prima di "cedere alla tentazione di un post su Trenord".

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Il taglio delle corse

Roggiani ha  fatto presente che ATM, "nonostante 800mila viaggiatori in meno al giorno su metro, bus e tram, non ha ridotto una sola corsa. Mentre l'azienda milanese annunciava attività di pulizia e sanificazione sull'intero parco mezzi, Trenord - senza attendere alcuna evidenza di dati - proclamava il taglio delle corse".

"Nessuna ricerca di visibilità"

La segretaria Pd aggiunge: "Non si è trattato di una “caccia al trafiletto”, bensì della volontà di fare informazione. Come Segretaria di un partito sento la responsabilità di rappresentare la mia comunità, fatta di cittadine e cittadini, e di dare voce alle migliaia di pendolari esasperati da un sistema di trasporto del tutto inefficiente, come denunciamo ormai da anni. Invito pertanto i pendolari, a partire da oggi, a inoltrarci foto e testimonianze, affinché la loro voce, non solo di protesta ma anche di disperazione in certi casi, abbia ancora più risonanza e non rimanga inascoltata".

Quel "signora" che stona

Non ho mancato di ricordargli quanto sia stato sessista nell'apostrofarmi signora, chiedendo se avrebbe fatto la stessa cosa nel caso fossi stata un uomo e se in quel caso - invece - non avrebbe scelto di chiamarlo segretario o dottore". Una sottolineatura non da poco, visto che domenica 8 marzo, anche se in sordina per via dell'emergenza Coronavirus, si festeggia la Giornata internazionale dei diritti della donna.

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