Tensioni in piazza Rossa del 9 novembre, gli anarchici: "Riprendiamoci la città"

Non si spengono le polemiche dopo gli scontri di inizio mese.

Tensioni in piazza Rossa del 9 novembre, gli anarchici: "Riprendiamoci la città"
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Tre settimane dopo le tensioni in piazza Rossa a Saronno fra anarchici e forze dell'ordine nuova benzina sul fuoco delle polemiche per la decisione del Comune di rendere l'area un parcheggio a pagamento. 

Tensioni in piazza Rossa, agenti in antisommossa

Era stato un sabato pomeriggio decisamente "movimentato" quello del 9 novembre a Saronno. Gli anarchici si erano dati appuntamento in quella che nella toponomastica cittadina è Piazza Mercanti per un concerto e una protesta contro la decisione del Comune di riqualificare la piazza rendendola un parcheggio a pagamento. Il concerto organizzato quel pomeriggio era l'ennesimo atto di critica (e sfida) all'Amministrazione di Alessandro Fagioli dopo i graffiti e, il 31 ottobre, la ripittura in bianco delle strisce blu realizzate pochi giorni prima. Quel pomeriggio, al concerto si erano presentati anche gli agenti della Polizia in antisommossa, che avevano disperso i presenti, inseguendoli. E questi, di risposta, avevano fatto partire un corteo in centro.

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QUI INVECE LA VERSIONE DEL COLLETTIVO DOPO I FATTI DEL 9 NOVEMBRE

"Stiamo tutti subendo un attacco dall'Amministrazione"

Giovedì, gli anarchici del Collettivo Adespota sono tornati sull'argomento. Dopo aver rapidamente ripercorso i fatti del 9 novembre, in un articolo sul loro blog dichiarano:

Innanzitutto, per contestualizzare i fatti avvenuti il 9 novembre in Piazza Rossa, bisogna inserirli in un discorso collettivo, sia riguardo l’uso specifico di Piazza Rossa e l’attacco che tutti noi stiamo subendo da parte dell’Amministrazione Comunale – col fine, non velato, di sottrarre uno spazio pubblico e renderlo invece privato e ad uso e consumo dei soli pendolari disposti a pagare – sia riguardo più in generale una certa tendenza di messa a profitto di ogni angolo della città che si contrappone, per sua stessa natura, ad un uso invece più passionale dello spazio urbano. 

"Riqualificazione, distruzione e lucro"

Secondo il Collettivo quindi la riqualificazione di Piazza Mercanti ha un unico obbiettivo:

Con messa a profitto di ogni angolo della città intendiamo quel particolare fenomeno per cui, anche grazie al totale consumo di terreno edificabile del territorio comunale, le amministrazioni comunali di sinistra e di destra cercano quei luoghi urbani che non generano profitto (comunale o privato) e utilizzando il termine “riqualificazione” distruggono spazi vissuti in maniera alternativa per renderli in tutto e per tutto funzionali ad un’ottica di lucro e guadagno. Se è vero che la pretesa messa a profitto di Piazza Rossa sta incontrando una ostilità generalizzata e trasversale per il luogo specifico di cui si sta parlando, è altrettanto vero che questo non è che l’ennesimo tassello dell’aggressiva politica urbanistica della giunta Fagioli, che, per citare solo alcuni esempi, ha trasformato centinaia di parcheggi sparsi per la città rendendoli a pagamento, ha svenduto la caratteristica principale del centro storico saronnese (corte Vago) ad un privato che ha realizzato un palazzo dalle volumetrie decisamente dissonanti e che sarà usato solo da chi ha un succoso conto in banca, sta tentando di estirpare gli alberi di via Roma per rendere la via a traffico più veloce e produttivo.

Operazione classista

"Un ben preciso indirizzo ideologico", proseguono gli anarchici, volto a "rendere un certo modo di vedere la città, e cioè come spazio privato attraversabile solo da una esclusiva casta di persone. Rendere a pagamento tutto quanto - aggiungono -  significa escludere chi non ha la disponibilità economica, significa quindi bonificare la città dai ceti meno abbienti e rendere Saronno un paesotto dormitorio per soli benestanti".

"Le mani degli affaristi sulla città"

"Chi trarrà profitto da questa politica urbanistica decisamente classista?  - si chiedono provocatoriamente - La classe che sta meglio, chi ha decine di appartamenti in città, chi ha negozi in affitto perchè considerano un manifesto su un muro un ostacolo al valore commerciale della propria attività o del proprio appartamento. Chi verrà colpito da questa politica? Tutti gli altri, da chi, con la scusa del decoro, verrà allontanato con i nuovi strumenti in mano ai Comuni (Daspo Urbano e il Foglio di Via come provvedimenti amministrativi e la capillare videosorveglianza in mano alla sempre più poliziesca Polizia Locale) ma anche chi, non accorgendosi del carattere prettamente politico e classista di questi provvedimenti, li plauderà in nome di strade più pulite e maggiori parcheggi a disposizione (seppur a pagamento)".

"Basta una scintilla"

Insomma, la "battaglia" non è finita il 9 novembre, una giornata che "ci ha ricordato per esempio - spiegano - che la vita non è stata ancora del tutto vinta dalle passioni tristi degli anni che stiamo vivendo, e che basta poco, a volte una scintilla, perché questa prenda forza e vigore. In un attimo si è passati dall’essere circondati dalle forze dell’ordine che volevano sottrarre tutta la strumentazione a una carica respinta del sottopasso di Piazza Rossa e infine in corteo, tutti insieme, in centro città, la vetrina per eccellenza, dove gli interessi di cui abbiamo parlato sopra sono, forse, più palesi che altrove. Ci ha ricordato che non ci sono aspetti della nostra vita che non siano impregnati dal capitale, dalla casa al lavoro, dalla scuola al divertimento, dagli affetti alle passioni, e che quindi ogni alternativa è in potenza una eresia da reprimere, ma anche che infinite sono le possibili resistenze. Contro la città dei ricchi, contro le politiche classiste, contro questo grande fratello cui siamo costantemente costretti: riprendiamoci le nostre vite, riprendiamoci la città".

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