Superstrada, i No Tang: "No ad altri progetti calati dall'alto"
I Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco agricolo sud Milano ribadiscono la propria contrarietà a qualsiasi nuovo progetto di Superstrada
I Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco agricolo sud Milano ribadiscono la propria contrarietà a qualsiasi nuovo progetto di Superstrada
Superstrada, i No Tang: "No ad altri progetti calati dall'alto"
I Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco agricolo sud Milano fanno sentire la loro voce dopo le notizie giunte da Roma la scorsa settimana, con la segreteria tecnica del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile che intenderebbe commissariare il progetto della Vigevano-Malpensa e quello del raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara, legando a doppio filo le due opere per giungere alla loro realizzazione in tempi relativamente rapidi, sull'onda dello Sblocca Cantieri. Per i Comitati il No alla Superstrada resta inamovibile. Ancora pronunciamenti ufficiali dal Ministero non sono giunti, ma quanto filtrato negli scorsi giorni non piace agli attivisti.
Guerreschi: "Sintomatica opacità delle istituzioni"
Spiega la portavoce Agnese Guerreschi: "Non sappiamo ancora quale sia realmente l’ipotesi progettuale del Ministero. Già questo fatto, di per sé, sarebbe sufficiente a dimostrare la suprema indifferenza delle “Autorità” nei confronti di sudditi (pardon, dei cittadini). L’opacità delle istituzioni è sintomatica della non casuale mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e della mancanza di reale volontà di trovare insieme delle risposte che veramente risolvano i problemi".
I problemi e le criticità tratta per tratta
Nondimeno, i Comitati affrontano i nodi di quelli che sarebbero gli intendimenti relativi alle tre tratte. Per quanto riguarda la tratta C Vigevano-Albairate, il timore che "sia la stessa del progetto originario. Quindi, a meno di essere auspicabilmente smentiti, con una nuova strada esterna ad Abbiategrasso, in territorio vergine, e con il famigerato ponte lungo 600 metri a scavalcare navigli e ferrovia tra Abbiategrasso e Albairate".
Il tratto A Albairate-Magenta con variante di Pontenuovo potrebbe essere rivisto rispetto al progetto originario, con una sola corsia per senso di marcia: "Anche se nel progetto originario già era prevista una corsia per senso di marcia ma con espropri e svincoli previsti per 4 corsie. Ci domandiamo se gli abitanti di Castellazzo de’ Barzi debbano nuovamente cominciare a preoccuparsi seriamente. La Variante di Pontenuovo danneggia i cittadini di Boffalora senza alcun vantaggio per il traffico che paradossalmente si riversa sul loro comune"
Infine per la tratta B Albairate-Milano il Ministero avrebbe chiesto di redigere un progetto di fattibilità tecnico-economica. "Il che dice tutto e niente contemporaneamente – è il commento dei Comitati No Tang - E’ mai possibile che non si possano avere dettagli più precisi e di non ricevere la solita decisione calata dall’alto, non concordata e non condivisa dal territorio?" Bene invece l'ipotesi del raddoppio ferroviario, "anche se sarebbe utile conoscere i dettagli visto che la ferrovia attualmente divide in due le città di Abbiategrasso e Vigevano causando non pochi disagi"
La proposta dei Comitati: "Il progetto Anas non può essere la base del confronto"
I Comitati hanno inviato già mesi fa, dietro esplicita richiesta del Ministero, una propria proposta complessiva sulla viabilità del territorio. Tale proposta si basa su alcuni assunti. Li elenca la nota: "Nessuna parte del progetto Anas originario doveva essere presa in considerazione quale base di discussione; il raddoppio della ferrovia Albairate/Mortara rimane il punto focale delle nostre proposte alternative; le proposte di intervento da noi ipotizzate (su tutte le tratte si prevede la sostituzione dei semafori con rotonde, semplice circonvallazione a Robecco, più altri interventi minori) vengono tuttora ritenute sufficienti a risolvere concretamente i problemi di traffico della zona, senza dovere stravolgere il territorio con anni di cantieri per la realizzazione di una Superstrada e, certamente, a costi molto ridotti per la comunità; una volta realizzate queste opere minori e dopo un lasso di tempo utile a quantificare la concreta incidenza di questi interventi sulla diminuzione dei problemi viabilistici auspicati, si proceda ad una verifica dei flussi di traffico e, se del caso, provvedere a eventuali ulteriori interventi migliorativi".
"Rifiuto in toto di 'nuovi' progetti calati dall'alto"
In conclusione, per i Comitati il No alla Superstrada resta come rifiuto "in toto" di 'nuovi' progetti
calati dall’alto, ricalcanti parzialmente l’ormai vetusto progetto che, dopo la sentenza del Tar, sarebbe opportuno accantonare una volta per tutte".