"Sindaco, esponiamo ancora lo striscione per Regeni"
La consigliera Pd Eleonora Preti ha lanciato una petizione e l'ha diretta a sindaco Calati.
Magenta chiede "Verità per Giulio Regeni". La consigliera Pd Eleonora Preti ha lanciato questa petizione e l'ha diretta al sindaco del Comune di Magenta, Chiara Calati, portando avanti una battaglia che iniziò 5 anni fa quando, da presidente del Consiglio comunale, rimase colpita, come tutta Italia, dalla notizia della morte, tutta da spiegare, di Giulio Regeni.
Il caso
"Giulio era un cittadino italiano e un dottorando di ricerca presso l’Università di Cambridge, nel Regno Unito - afferma la consigliera - Stava conducendo una ricerca sulle organizzazioni sindacali indipendenti, in Egitto, nel periodo successivo al 2011, quando finì il governo di Hosni Mubarak. Era al Cairo per svolgere la sua ricerca quando, il 25 gennaio 2016, il quinto anniversario della “Rivoluzione del 25 gennaio”, si persero le sue tracce. Il suo corpo, con evidenti segni di tortura, venne ritrovato nove giorni dopo, il 3 febbraio, in un fosso ai bordi dell’autostrada Cairo-Alessandria.
Lo sgomento, il dolore, il desiderio di giustizia spinsero migliaia di persone, singoli cittadini, associazioni e istituzioni a promuovere una campagna con l’obiettivo di far luce sulle circostanze della barbara uccisione di Giulio, schierandosi al fianco della sua famiglia nella lotta per la verità. Anche il Comune di Magenta aderì alla campagna “Verità per Giulio Regeni”, promossa da Amnesty International: l’ormai celebre striscione giallo venne esposto sulla facciata del municipio di Piazza Formenti, dove rimase fino all’estate del 2017, quando venne eletta una nuova Amministrazione".
"Sindaco, esponiamo ancora lo striscione per Regeni"
Lo striscione ora non c'è più, ma ancora manca la verità sulla fine di regeni. "La memoria di Giulio continua a vivere nelle parole e nelle azioni di tutti coloro che ogni giorno si battono per tutelare i diritti fondamentali dell’uomo, per i quali il giovane ricercatore ha dato la vita - continua - I recenti sviluppi dell’inchiesta condotta dalla Procura di Roma hanno gettato nuove, inquietanti ombre sulla vicenda, rendendo sempre più evidente il coinvolgimento diretto degli apparati di sicurezza egiziani. Crediamo che sia un dovere civile, oltre che morale, che le istituzioni non rimangano indifferenti e contribuiscano a mantenere accesi i riflettori dell’opinione pubblica, fino a quando non si giungerà a un pieno accertamento della verità. Chiediamo dunque di dare un segnale forte a partire da Magenta, esponendo nuovamente lo striscione giallo come testimonianza tangibile dell’impegno di una comunità da sempre attiva e solidale".