Sindaci in campo con lo striscione: "Salviamo la Brughiera"
"Non serve l'espansione verso sud dell'aeroporto", il coro unanime dei primi cittadini di Castano, Nosate, Robecchetto, Turbigo e Vanzaghello
Castano Primo, Robecchetto con Induno, Nosate, Turbigo e Vanzaghello, cinque realtà dell'Alto Milanese che fanno rete per salvaguardare la Brughiera di fronte ai piani di espansione dell’aeroporto di Milano Malpensa.
La battaglia dei sindaci
I rispettivi primi cittadini hanno discusso dell'argomento lunedì mattina durante un incontro organizzato a Castano Primo, in Villa Rusconi. Questi ultimi di nuovo insieme, spiegano, «per difendere e salvaguardare il territorio. Perché se tante sono già state le iniziative messe in campo in questi mesi e negli ultimi anni, non ci si ferma qui. Mai come oggi è fondamentale continuare a far sentire le proprie voci, tenendo alta l’attenzione».
"Contrari ad uno sviluppo incompatibile col territorio"
A perorare questa causa anche il Coordinamento Salviamo il Ticino, Legambiente Lombardia, l’Ecoistituto della Valle del Ticino, l' Università degli Studi di Pavia e il Centro italiano studi ornitologici). Tutti attori che si sono ritrovati per ribadire la posizione assunta dagli Enti locali rispetto agli scenari futuri:
«Non siamo contrari allo sviluppo di Malpensa, ma siamo contrari ad uno sviluppo che non sia realmente compatibile e sostenibile dal territorio già pesantemente compromesso dal punto di vista della salute e devastato dalle tante opere in assenza di una Vas».
"Non serve l'espansione verso sud"
Nel Masterplan, scendono quindi nello specifico i sindaci, «si sostiene che lo sviluppo dell'area cargo all'interno dell'attuale sedime aeroportuale sarebbe già in grado di supportare un aumento del 100% dell'attuale traffico merci, passando dalle attuali 500 mila tonnellate annue a circa un milione. Nonostante ciò, la richiesta di Sea/Enac è di ampliarsi ulteriormente verso sud di 45 ettari e questo per la costruzione di nuovi capannoni. Senza dimenticare, altra grave lacuna, è il fatto che lo stesso Masterplan non prenda per nulla in esame la tendenza europea, che non potrà che accentuarsi nel futuro, di spostamento del traffico passeggeri e merci da volo a ferro».
La controproposta: "Meglio espansione interna a sud ovest dello scalo"
E rilanciano: «Perché, allora, non si vuole prendere in considerazione l'alternativa per l'espansione della Cargo City in Area 2 e 2A (ossia a sud ovest interna allo scalo)?» Dalla brughiera al rumore e all’inquinamento (i voli cargo notturni e le acque di scarico del depuratore di Sant’Antonino), insomma, scandiscono, «il nostro è un coro unanime che si unisce alle attività che proseguono in tutto il territorio del Castanese. Manifestazioni, incontri, momenti di confronto, dibattiti, fino ad oggi con quello striscione “Salviamo la Brughiera”, consegnato, da una parte proprio ai cinque Comuni (e che questi ultimi adesso appenderanno nelle rispettive sedi municipali), dall’altra a tutti quelli che prossimamente aderiranno all'iniziativa».
"Il prossimo governatore regionale apra il confronto"
Un ulteriore segnale di «attenzione all’area che ci sta attorno", in quanto "Non ci sono solo le realtà del Cuv direttamente interessate dalla questione Malpensa, ma ci siamo anche noi. Una zona di grandi potenzialità e qualità dal punto di vista ambientale e patrimonio di tutti. Dobbiamo tutelarla e continueremo pertanto a muoverci in ogni sede possibile". A tal proposito, visto anche l’avvicinarsi delle elezioni regionali, "vogliamo fin da subito chiedere al futuro Governo della Lombardia che si possa riaprire il confronto per meglio ragionare sul presente e il futuro di questa zona. Serve ragionare e farlo assieme, senza escludere nessuno, bensì coinvolgendo davvero ogni parte in causa», le conclusioni.