Scurati: "Via libera alla legge per incentivare il turismo a cavallo"
Il Consiglio regionale ha approvato il provvedimento voluto dal Carroccio per istituire le ippovie. Il commento del consigliere regionale Silvia Scurati
Via libera alla legge voluta dalla Lega in Regione Lombardia per istituire le ippovie e promuovere il turismo a cavallo.
Scurati: "Via libera alla legge per incentivare il turismo a cavallo"
Approvato quasi all’unanimità dal Consiglio regionale, il provvedimento mira a valorizzare il turismo equestre, offrendo opportunità economiche significative per agriturismi, centri ippici e comunità rurali. Con un investimento di oltre un milione di euro in due anni, si intende creare percorsi accessibili a cavallo che si integreranno con la rete escursionistica già esistente. Un obiettivo da tempo perseguito dalla Lega in Lombardia, in quanto la nostra regione vanta il maggior numero di equidi in Italia, con circa 60.000 cavalli e 500 maneggi. Considerando i dati emersi e dopo un attento e approfondito confronto con le principali associazioni del settore, quali la Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) e la Federazione Italiana Turismo Equestre Trec - Ante (FITETREC ANTE), è stata formulata l'idea di questa legge innovativa che ha l'obiettivo di mettere in rete e valorizzare queste preziose realtà che operano nel mondo dell'equitazione.
La Lega è fortemente convinta che promuovere questi percorsi a cavallo possa trasformare la Lombardia in una vera e propria meta nazionale per il turismo equestre, creando quindi nuove opportunità lavorative e di sviluppo e promuovendo un turismo “verde”, rispettoso dell'ambiente e che consenta di godere a pieno delle bellezze del nostro territorio.
In Consiglio regionale, inoltre, è stato approvato un ordine del giorno della Lega per promuovere l'ippoterapia. Un’iniziativa che ha un'importanza fondamentale in quanto mira a fornire un ulteriore strumento alle politiche regionali in campo sanitario, utilizzando il potere terapeutico degli equidi per il benessere delle persone più fragili.