Pronto soccorso di Bià, il ministro risponde a Prina

Nel mirino il silenzio della Regione.

Pronto soccorso di Bià, il ministro risponde a Prina
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Il pronto soccorso di Abbiategrasso e l’imbarazzante silenzio di Regione Lombardia. È giunta una prima risposta istruttoria del Ministero della Salute all’interrogazione parlamentare del deputato Francesco Prina in merito alla chiusura del PS nelle ore notturne. “Questo ufficio dal 13 Novembre 2017, ha chiesto più volte a Regione Lombardia gli elementi di propria competenza, senza tuttavia avere alcun riscontro”, si legge nella risposta del Ministero.

Il commento di Prina

“C’è poco da dire: la Regione guidata dal centrodestra prima chiude le porte di un presidio ospedaliero fondamentale per il territorio e poi non se ne assume nemmeno la responsabilità - ha dichiarato Prina – Tre mesi fa, mercoledì 8 novembre 2017, nella seduta n. 883, ho presentato un’interrogazione al Ministero della Salute per chiedere delucidazioni in merito alla chiusa del Pronto Soccorso e la garanzia del rispetto dei L.E.A (Livelli essenziali d’assistenza del territorio di competenza dell’ospedale), la “non risposta” è arrivata oggi: il Ministero non può valutare la situazione perché, a fronte della richiesta di chiarimenti e dati oggettivi, inoltrata alla regione, ormai da tre mesi, “non è ancora giunta alcuna risposta”.

L'interrogazione

Nell’atto ripresentato alla Camera il 17 gennaio scorso, il deputato e candidato Francesco Prina richiedeva ancora di conoscere attraverso risposta scritta: “quali iniziative, per quanto di competenza e in collaborazione con la regione, intenda assumere il Governo per avviare un monitoraggio delle criticità connesse al riordino delle reti ospedaliere”. Criticità che vanno ad affliggere la popolazione anziana e le fasce più deboli, oltre che ad affollare il Pronto soccorso di Magenta. “La mia richiesta interpreta la volontà popolare espressa nelle 11.163 firme raccolte e nelle deliberazioni dei quindici consigli comunali del distretto - continua Prina -. Come è possibile che davanti a queste criticità Regione Lombardia chiuda gli occhi e serri le labbra in un imbarazzante silenzio?”.

La risposta

Il Ministero della Salute, dal canto suo, fa sapere di aver sollecitato più volte una risposta regionale (in data 13 novembre, 22 e 31 gennaio) e di aver “strappato” a Regione Lombardia l’impegno a rispondere nel più breve tempo possibile. “Questa mancanza di responsabilità mi lascia basito e spero che il silenzio non sia dovuto a logiche di partito o di schieramento politico: la salute dei cittadini non è un gioco - dichiara Prina-. Questo triste episodio rimarca, ancora una volta, l’incompetenza dell’attuale Giunta Regionale. Occorre cambiare ora, con Giorgio Gori, per fare meglio e favorire la collaborazione tra le istituzioni locali e nazionali”. Tuttavia nella risposta ancora in istruttoria del ministero della Salute, si ribadisce e precisa che: (riportato virgolettato) “Devo, infatti, far presente che le questioni sollevate dall’atto ispettivo, (promosso dall’On. Prina) attengono a profili strettamente inerenti l’organizzazione dei servizi sanitari - la quale, come noto, costituisce una specifica prerogativa regionale”.

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