Polo logistico a Castano, Di Marco (M5S): "Posizione inaccettabile di Regione"
"Ho interrogato la Giunta regionale sulla realizzazione di un polo logistico di circa 120.000 mq"

Contro la realizzazione di un maxi polo logistico sul territorio di Castano Primo si è schierato anche Nicola Di Marco, capogruppo Movimento 5 Stelle nel consiglio regionale della Lombardia.
Polo logistico a Castano, Di Marco (M5S): "Posizione inaccettabile di Regione"
"Ho interrogato la Giunta regionale sulla realizzazione di un polo logistico di circa 120.000 mq - ha affermato Di Marco - Con capannoni alti oltre 20 metri, su una superficie di 12 ettari attualmente destinata ad uso agricolo e boschivo (area polivalente in ambito 17 e 20 di trasformazione come previsto dal PGT), nel comune di Castano Primo in Viale della Resistenza e Via Sandro Pertini. Su questo progetto è già nato un comitato spontaneo di cittadini dei comuni di Castano Primo, Buscate, Cuggiono, Robecchetto, Turbigo e aree limitrofe, che ha avviato una petizione per opporsi al progetto, evidenziando preoccupazioni per la salute, l'ambiente e la mancanza di benefici economici significativi per la comunità locale. L'area interessata è infatti adiacente a una zona residenziale e all'Istituto Scolastico Superiore G. Torno, configurando una "zona sensibile" per la presenza di popolazione vulnerabile, come studenti e residenti. La realizzazione del polo comporterebbe, peraltro, la cementificazione del suolo agricolo, con potenziali impatti negativi sulla salute pubblica, sull'ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini. La risposta della Regione alla mia ITR è preoccupante perché ignora l'enorme impatto del progetto e si limita a dichiarare la propria totale estraneità, scaricando ogni competenza sugli enti locali. Una posizione tanto più inaccettabile se si considera che proprio la Regione, con la legge 15 del 2024, ha introdotto una disciplina specifica sugli insediamenti logistici, dettando criteri precisi per la loro localizzazione e per la tutela del suolo agricolo, della salute pubblica e del paesaggio. Eppure, rispetto al caso di Castano Primo, non è dato sapere se la richiesta di autorizzazione del progetto sia soggetta o meno alla nuova normativa, perché non è chiaro se sia stata presentata prima o dopo l'entrata in vigore della legge. Una Regione che legifera su un tema così strategico e impattante non può permettersi di ignorare se una norma di propria emanazione trova applicazione o meno in casi concreti. Nella stessa risposta si precisa che la Città Metropolitana di Milano non ha ancora aggiornato il proprio piano territoriale per individuare le aree idonee ad ospitare insediamenti logistici, come previsto dalla legge regionale. Preoccupante è anche l'assenza di qualunque valutazione ambientale, non risulta agli atti regionali alcuna procedura di valutazione di impatto ambientale attivata, nonostante la legge regionale del 2010 preveda l'obbligo almeno di una verifica preliminare per progetti superiori ai 3 ettari. La mancata attivazione di qualsiasi strumento conferma la volontà politica di non intervenire, lasciando che le decisioni con impatti rilevanti vengano assunte nel silenzio e nell'inerzia generale", conclude il 5 Stelle, Di Marco.