Piscina Cerro Maggiore: il Comune ha dovuto pagare oltre 1.600.000 euro

L'Amministrazione comunale ha dovuto sborsare la maxi cifra nell'ambito del procedimento legato all'inadempienza del gestore e richiesta del Credito sportivo

Piscina Cerro Maggiore: il Comune ha dovuto pagare oltre 1.600.000 euro
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Piscina Cerro Maggiore, il Comune ha dovuto sborsare la maxi cifra di 1.600.000 euro nella vicenda legata al Credito sportivo e inadempienza del gestore.

Piscina Cerro Maggiore, maxi esborso del Comune

Alla fine il Comune di Cerro Maggiore ha dovuto pagare l'intero ammontare del debito della piscina. Oltre 1.650.000 euro di denaro pubblico versato all'Istituto per il credito sportivo (ICS) frutto di anni di mancati pagamenti del Concessionario ossia Nam, Nuoto Altomilanese.
"Una somma considerevole che abbiamo sino all'ultimo cercato di non versare, tentando tutte le soluzione sul tavolo con tutte le parti in causa - spiega il sindaco Nuccia Berra e l'assessore al Bilancio Matteo Bocca -. Una somma che avremmo voluto utilizzare per altro, ma così stanno i fatti! Sia ben chiaro che questo non é il momento degli atti d'accusa o della caccia al colpevole, perché in questo momento una buona amministrazione deve in primo luogo pensare ai cittadini che hanno rinnovato un abbonamento, hanno investito denaro per dei corsi o a tutte quelle famiglie che hanno deciso di puntare sul centro natatorio di Cerro per la formazione sportiva dei loro figli.
Noi fino al 14 di ottobre abbiamo cercato una soluzione, fino all'ultima data limite fissata dall'ICS.
Ci abbiamo tentato, ma abbiamo dovuto desistere di fronte all'inesorabile passare dei giorni e oggi ci ritroviamo con una situazione complessa a cui sicuramente seguiranno una serie di azioni giudiziarie per far valere le ragioni dell'Ente e della comunità di Cerro e Cantalupo".

Le mosse future

"Una cosa è certa: non finisce qui - annunciano sindaco e assessore -!  Saremo in prima linea per difendere gli interessi di tutti, concittadini e fruitori del centro natatorio. Succeda quel che succeda, perché ad oggi le variabili sono ancora troppe per definire il futuro del centro natatorio, a partire dal famigerato diritto di superficie. I filoni giudiziari che ne scaturiranno possono essere molteplici e gli avvocati continuano ad invitarci alla prudenza. In ogni caso e per tutte le ragioni elencate ci impegniamo nel più breve tempo possibile a fissare un'assemblea pubblica per spiegare alla cittadinanza quella che sarà la strada perseguita dall'ente per il futuro dell'intero centro natatorio.
È ipotizzabile pensare che questa riunione pubblica potrà avvenire entro metà novembre.  L’unica certezza - continuano Berra e Bocca - è la ferma volontà di perseguire l'interesse collettivo, senza guardare in faccia a nessuno. Battaglieremo come abbiamo sempre fatto per arrivare ad una soluzione che ci permetta di continuare a sfruttare una piscina costata suon di milioni di euro e che ad oggi ha creato costosissime problematiche, addirittura prima che i lavori fossero finiti.
Stiano tranquilli i cittadini di Cerro e Cantalupo e tutti gli utenti che la loro voce e le loro istanze saranno ascoltate e troveranno risposte".

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