Pagiannunz: le opposizioni chiedono le carte
Le minoranze vogliono i documenti su cui si basa la presenza delle ruspe nell'area di Abbiategrasso
Chiedono le carte le opposizioni. Dopo l’esposto presentato il 14 dicembre e le dichiarazioni pubbliche dei consiglieri di minoranza sui lavori non autorizzati secondo Alberto Fossati, il Partito democratico, il Movimento 5 Stelle, la lista civica La Città e Ricominciamo Insieme (cioè tutti i gruppi di opposizione intervenuti sul cantiere nell’area Ats2, quella del Pagiannunz, dove dovrà sorgere il nuovo parco commerciale), ora la richiesta scritta al Comune di Abbiategrasso è di fornire tutti i documenti su cui si basa la presenza delle ruspe che stanno scavando nell’area e che secondo l’Amministrazione comunale non stanno costruendo, ma solo stabilendo un deposito di terra, cosa regolare e possibile. Principio riaffermato nel consiglio comunale dello scorso 21 dicembre, l’ultimo dell’anno 2022.
Pagiannunz: le opposizioni chiedono le carte
Secondo le opposizioni però «l’attività di movimento terra e livellamento posta in essere, è comunque proseguita almeno fino al 23 dicembre 2022», e la misura dell’area e la quantità di terra spostata è sufficiente per parlare di cantiere e che quindi si deve basare su un permesso di costruire, un permesso che in questo momento non c’è. Anche se il giorno dopo il Consiglio comunale, proprio davanti al cantiere, è comparso il cartello che avrebbe dovuto far terminare la vicenda: «Comune di Abbiategrasso - “Deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo” presso area del piano attuativo Ats2». Ma questo non è sufficiente secondo le opposizioni, convinte che si stia parlando di un vero e proprio cantiere.
L'attacco delle minoranze
«In nessun punto della recinzione è esibito il permesso di costruire ed apposto il cartello di cantiere, come prescritto dall’art. 27, comma 4 del Tue, questa omissione impone agli ufficiali ed agli agenti di Polizia giudiziaria l’immediata comunicazione all’autorità giudiziaria, al competente organo regionale e al dirigente del competente ufficio comunale, il quale verifica entro trenta giorni la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti» hanno spiegato.
In particolare Alberto Fossati, candidato del Partito democratico alle ultime elezioni, punta sul fatto che questi lavori costituiscano già di per sé una questione paesaggistica e che per questo non possano essere derubricati a semplice creazione di un deposito di terra.
La vicenda del cantiere o non cantiere sorto nelle ultime settimane in area Ats2 è l’ultimo sviluppo della vicenda del Parco commerciale, che ha visto negli anni anche la Confocmmercio locale schierarsi contro il piano di sviluppo dell’area, una questione che è stata la centro della campagna elettorale che ha comunque riconfermato Cesare Nai e la sua Giunta. Una questione che però rimane di grande dibattito in città.