Mozione di sfiducia a Gambadoro, interviene Bareggio 2013: "Non scendiamo nei personalismi"
In Consiglio la civica aveva proposto di modificare la mozione - poi bocciata - limitando la revoca alla delega ai lavori pubblici
A pochi giorni dall'ultimo Consiglio comunale di Bareggio anche la lista civica Bareggio 2013 decide di intervenire in merito alla mozione di sfiducia del Pd, poi bocciata, nei confronti dell'assessore ai Lavori Pubblici Raffaella Gambadoro.
Sfiducia a Gambadoro, Bareggio 2013: "Non scendiamo nei personalismi"
Sul punto hanno chiesto parola i consiglieri Monica Gibillini e Davide Casorati, affermando che:
"Chi svolge un ruolo pubblico come quello di Assessore, donna o uomo che sia, deve avere una posizione di imparzialità per essere libero di perseguire sempre e solo il pubblico interesse nel suo operato o nelle decisioni a cui partecipa senza farsi influenzare da conoscenze e/o interessi personali. Per questo lo Statuto comunale all’articolo 18 comma 4 richiamando la legge (decreto legislativo n. 267/2000 articolo 78) prevede che I componenti la Giunta competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da loro amministrato. Questa regola è contenuta, identica, nel Codice deontologico dell’Ordine degli Architetti all’articolo 36 bis ed è considerata dal Codice tra le cause di incompatibilità. «Sulla mozione che nell’ultimo Consiglio comunale ha riguardato l’Assessore ai Lavori pubblici, non ci stiamo a scendere sul “campo” del personalismo su cui partiti e le liste civiche di maggioranza vogliono portare l’attenzione dei cittadini, distogliendola dalla questione sostanziale".
Dalla civica fanno inoltre menzione diretta di quanto affermato dalla maggioranza amministrativa nel comunicato in cui esprimono solidarietà all'assessore Gambadoro:
"Affermano che L’Ordine degli Architetti non ha ritenuto di sanzionare. Tuttavia, il Codice deontologico degli Architetti tra le sanzioni disciplinari descritte nell’articolo 41 comprende l’avvertimento che viene definito dimostrare al colpevole le mancanze commesse e nell’esortarlo a non ricadervi".
"Il Consiglio comunale nella seduta del 28 novembre ha accertato che l’Assessore ai lavori pubblici ha ricevuto un avvertimento dall’Ordine degli Architetti di Milano a cui è iscritta; dunque, una qualche infrazione delle regole previste l’ha commessa. Pertanto, invitiamo la maggioranza a fare corretta informazione». Un architetto che svolge attività a Bareggio e diventa Assessore ai Lavori pubblici può avere qualche conflitto di interessi e certamente deve rispettare le regole previste dalla legge, dallo Statuto comunale e dal Codice deontologico dell’Ordine professionale a cui è iscritta valutando altresì di caso in caso se le opere su cui svolge attività e decisioni le impongono di astenersi per evitare conflitti di interessi".
I consiglieri Gibillini e Casorati fanno infine un punto sui lavori pubblici cittadini:
"Considerata la situazione di ritardo in cui versa la realizzazione degli interventi programmati da anni per le opere pubbliche di Bareggio e San Martino –si pensi all’ultimazione dell’unica opera pubblica avviata dal Comune negli ultimi sei anni (via Santo Stefano), alla manutenzione straordinaria sulla biblioteca finanziata dall’Europa (PNRR) nemmeno avviata; al bando regionale perso per finanziare la riqualificazione energetica della scuola media di Bareggio (Recap) – riteniamo necessario che l’Assessore che si occupa di lavori pubblici dedichi tutto il suo tempo alla realizzazione delle opere pubbliche senza dover stare a valutare se si trova o meno in conflitto di interessi. Nessuna sfiducia personale nei confronti dell’attuale Assessore ai Lavori Pubblici. È solo questione di trasparenza e di evitare conflitti di interessi anche solo potenziali".
Per questo in Consiglio comunale abbiamo proposto la modifica della mozione di sfiducia proposta dal Partito Democratico che chiedeva al Sindaco la revoca di tutte le deleghe all’Assessore, limitando la revoca alla delega ai lavori pubblici. Le altre deleghe politiche per la famiglia e i giovani, welfare e salute rimarrebbero così in capo all’Assessore. La Sindaco e la sua maggioranza hanno, tuttavia, respinto la nostra proposta. Se proprio all’interno della Giunta il Sindaco ritiene che non ci sia un altro Assessore che possa occuparsi dei lavori pubblici può occuparsene direttamente lei in quanto architetto.