NELLA FRAZIONE DI CANTALUPO

Maxi impianto fotovoltaico in paese, il Comune dice no

L'infrastruttura è prevista nella frazione di Cantalupo, tra l'autostrada A8 e il cimitero

Maxi impianto fotovoltaico in paese, il Comune dice no

Maxi impianto fotovoltaico in arrivo a Cantalupo, frazione di Cerro Maggiore. Il no del Comune.

Maxi impianto fotovoltaico a Cantalupo

Un maxi impianto fotovoltaico a Cantalupo, frazione di Cerro Maggiore, in arrivo tra l’autostrada A8 e il cimitero della frazione (area che fa parte del Plis dei Mughetti). Il progetto, di un privato, è stato già presentato a Regione Lombardia e ora è sottoposto alla Via, Valutazione di impatto ambientale. Gli impianti sarebbero due: il primo, composto da 14040 moduli per una potenza di 730 Wp ciascuno capaci di produrre qualcosa come 10249,2 kWp mentre il secondo conta una potenza pari a 7570,69 kWp.
Tutto questo, inoltre, prevede uno scavo per la posa di un tratto di un nuovo elettrodotto da 15mila volt in cavo interrato che transiterà sulle vie Dei Cerri, Gramsci, Colombo, IV Novembre, San Pio X, Panigatti e don Sturzo sviluppandosi per circa 3.185 metri.

Il no del Comune

Il progetto non piace al Comune che ha già espresso il suo forte no: “Non siamo contrari alle rinnovabili, ma un simile progetto deturpa le campagne attorno a Cantalupo, annientando pure il Plis, un nostro patrimonio che vogliamo assolutamente difendere” afferma il vicesindaco Alessandro Provini che ricorda come “negli scorsi mesi è pervenuta agli uffici una nota di Città metropolitana relativa alla richiesta di insediamento di un enorme campo fotovoltaico a terra che avrebbe occupato tutti i terreni agricoli liberi tra Cerro e Cantalupo, per precisione il progetto prevedeva due lotti, per complessivi 400-500 mila metri quadri, da adibire a fotovoltaico. Per intendersi circa 10 campi da calcio”.
In questo momento sono state accolte le osservazioni presentate dal Comune cerrese: “La battaglia contro questi che possiamo definire Eco-mostri non è semplice, perchè il cosiddetto green deal europeo favorisce questi progetti, lasciando pochissimo spazio alle scelte comunali – afferma sempre Provini – Purtroppo sotto la maschera dell’ecologismo si devastano aree agricole e territori non edificati”.