Lega divisa, Cucchi non ha la maggioranza

Lega divisa: il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi non ha più la maggioranza. Il motivo dei dissidi sarebbero gli aumenti nella retta dell'Rsa.

Lega divisa, Cucchi non ha la maggioranza
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Lega divisa a Prabiago, il sindaco Raffaele Cucchi non ha più la maggioranza. In questo modo, il bilancio di previsione 2018-2020 non passa nella seduta consiliare di venerdì 22 dicembre.

Lega divisa: il bilancio non viene approvato

Nove voti contrari, sei a favore, e un astenuto: questo il risultato del voto sul bilancio di previsione. Previsionale che quindi non passa e dovrà essere ripresentato entro il 28 febbraio. Con grande sorpresa, a essere contrari al bilancio non sono solo i consiglieri di opposizione (Christian Vitali del M5S, Alessandra Ghiani, Laura Schirru, Anna Maria Cogliati, Giorgio Colombo ed Edoardo Bollati del centrosinistra), ma anche i consiglieri dello stesso partito del primo cittadino. Stiamo parlando dei leghisti Paolo Rimoldi, Stefania Zerbini e Luca Ferrario. Tra i cosiddetti "dissidenti" assente giustificato Giorgio Pattarello. Voto astenuto, poi, per Andrea Lotterio (Forza Italia).

Il motivo della scissione

La questione che ha diviso in modo inequivocabile la maggioranza di centrodestra è stato l'aumento della retta giornaliera per l'Rsa Albergo del Nonno di 5 euro. Un rincaro che fa passare la retta giornaliera della casa di riposo da 60 a 65 euro, per un aumento di 1.800 euro all'anno. Una cifra che non solo ha contribuito a dividere ancora di più una maggioranza che già soffriva di qualche colpo "interno", ma che ha creato malumori anche tra i parenti degli ospiti. Molti, infatti, si sono presentati in sala consiliare con cartelli riportanti la scritta "No agli aumenti" (in foto).

E ora cosa succede?

Questa bocciatura del bilancio di previsione non fa comunque cadere la Giunta Cucchi. L'Amministrazione infatti ha ancora tempo per presentare il documento fino al possimo 28 febbraio. Che la maggioranza sia spaccata ormai è chiaro a tutti ed evidente, tanto che le parole e il voto dei "dissidenti" lo hanno dimostrato. Ma tra i corridoi del munciipio già di parla di rimpasto di Giunta per salvare, ancora una volta, la maggioranza.

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