La Regione prova a salvare la carta sconto carburante

La Commissione europea vuole cancellare il beneficio per chi vive vicino alla Svizzera.

La Regione prova a salvare la carta sconto carburante
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Via libera all’unanimità con 74 voti a favore in Consiglio regionale alla mozione urgente che impegna la Giunta regionale ad attivarsi immediatamente per salvaguardare la misura della carta sconto carburante nelle fasce di confine con la Svizzera.

Carta sconto carburante nel mirino dell’Europa

Lo scorso 8 novembre la Commissione europea ha trasmesso alla Repubblica italiana una lettera di costituzione in mora nell’ambito della procedura d’infrazione per aliquota IVA sul carburante in Regione Lombardia.  Tale procedura d’infrazione avrebbe come conseguenza il blocco definitivo dello sconto carburanti per i Comuni lombardi di confine: la Commissione europea ha invitato il Governo italiano a trasmettere le opportune osservazioni e controdeduzioni entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione relativa alla possibile procedura d’infrazione. Oggi La fascia chilometrica di applicazione della carta sconto carburante è individuata nei 20 chilometri stradali dal confine comunale al valico svizzero più vicino, analogamente a quanto previsto per altri trattamenti fiscali specifici per le aree di confine quali il frontalierato, i ristorni fiscali ai Comuni di confine, franchigie per valore sui dazi e IVA per gli acquisti all’estero.

La mozione del Consiglio regionale

Nello specifico, come spiegato dalla vice presidente del Consiglio regionale Francesca Brianza durante il suo intervento in aula, la mozione urgente approvata oggi impegna la Giunta regionale “ad attivarsi immediatamente presso gli organi statali e comunitari competenti, affinché sia salvaguardata e mantenuta una misura tanto importante per il gettito fiscale statale e regionale relativo ai carburanti, e fondamentale per l’economia e i cittadini delle aree lombarde di confine con la Svizzera”.
“Il sistema di sconti sui carburanti per i Comuni lombardi di confine –sottolineano Francesca Brianza e Alessandro Fermi – ha permesso nei 18 anni di applicazione di sviluppare l’attività di distribuzione di carburante anche nelle vicinanze del confine elvetico, sostenendo così l’economia locale e salvaguardando un gettito fiscale sia statale che regionale che sarebbe altrimenti finito oltre confine. Senza dimenticare che in questo modo è stato possibile anche decongestionare il traffico automobilistico lungo la viabilità di confine ottimizzando l’efficienza degli spostamenti, la sicurezza stradale e la qualità ambientale dei territori interessati”.

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