Spaccatura insanabile

La maggioranza abbandona l'aula: "A questo gioco noi non ci stiamo più e vi lasciamo da soli a farlo"

Seduta consiliare incandescente a Legnano dove i gruppi di centrodestra vogliono sfiduciare il presidente del parlamentino cittadino: "Non è imparziale".

La maggioranza abbandona l'aula: "A questo gioco noi non ci stiamo più e vi lasciamo da soli a farlo"
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Consiglio comunale incandescente a Legnano.

I gruppi di centrodestra: "Sfiducia al presidente, non è super partes"

E' quello in corso nella serata di oggi, martedì 20 dicembre 2022, con all'ordine del giorno la mozione di sfiducia del presidente dell'assise Umberto Silvestri e che ha visto abbandonare l'aula prima l'esponente della minoranza Franco Brumana e poi l'intera maggioranza (con l'eccezione di Valeria Sambati del Partito democratico e di Marta Monti di riLegnano, rimaste per garantire il numero legale la prosecuzione della seduta).
A proporre la revoca di Silvestri, che guida i lavori del parlamentino cittadino da luglio 2021, sono otto consiglieri di minoranza (Carolina Toia e Daniela Laffusa della Lega; Francesco Toia e Mara Ciapparelli della Lista Toia; Gianluigi Grillo, Stefano Carvelli e Franco Colombo di Fratelli d'Italia; e Letterio Munafò di Forza Italia) che lo accusano di aver "ripetutamente rinunciato al suo ruolo di imparzialità" e di aver "erroneamente il proprio ruolo alla stregua di una appendice della Giunta". Ma non solo: i firmatari del documento stigmatizzano il fatto che non abbia "intrapreso adeguati provvedimenti per tutelare anche i consiglieri di opposizione dinnanzi a gravi episodi di violenza e di minacce di morte inviati dall’account social della Consulta Giovani, organo istituzionale del Comune di Legnano". Gli esponenti dell'opposizione ricordano poi le sue "ingiuriose esclamazioni nei confronti dei consiglieri di minoranza, anche a latere dei lavori d’aula" e infine gli contestano l'abitudine di modificare "secondo valutazioni politiche strettamente personali, l’ordine dei lavori dell’aula, senza di questo informare la capigruppo con la quale, da regolamento, vengono sistematicamente presi accordi preventivi".

Bocciata la pregiudiziale di Brumana: "Perso ogni senso della legalità"

Contro la proposta di revoca, il consigliere di minoranza Franco Brumana (Movimento dei cittadini) ha sollevato una pregiudiziale, sottolineando che "l'articolo 6 del Regolamento del Consiglio prevede che la proposta di revoca del presidente può dare adito alla procedura solamente se viene sottoscritta da almeno un terzo dei consiglieri, che sono 25, compreso il sindaco". "Trattandosi di un quorum, si deve ritenere che non è stato raggiunto il minimo necessario perché otto è inferiore a un terzo di 25" ha argomentato Brumana, chiedendo che la delibera riguardante la richiesta di revoca venisse ritirata dall'ordine del giorno. Messa ai voti, la pregiudiziale è stata respinta (l'unico a condividere l'analisi di Brumana è stato il consigliere del Gruppo misto Federico Amadei) e il leader del Movimento dei cittadini ha abbandonato l'aula in segno di protesta contro un atto "che segna un decadimento del Consiglio comunale e perdita ogni senso della  legalità".

Borgio: "Richiesta assurda, basta risse verbali invece del confronto"

Poco dopo, ad alzarsi e ad abbandonare il proprio posto nel parlamentino, sono stati i consiglieri della maggioranza (Insieme per Legnano-Legnano popolare, Partito democratico e riLegnano), che in un lungo intervento letto dalla capogruppo del Pd Sara Borgio hanno espresso "pieno sostegno" al presidente Silvestri e non hanno esitato a definire "assurda" la proposta di revoca firmata dai consiglieri di Lega, Lista Toia e Fratelli d'Italia, "proprio alla luce di un atteggiamento fatto di provocazioni e offese continue, che costantemente creano un clima esasperante ed esasperato; provocazioni e offese che non hanno risparmiato nessuno - dipendenti comunali, consiglieri di maggioranza, sindaco e assessori - ma soprattutto si sono concentrate sul presidente del Consiglio comunale". "Per due anni, in quest’aula, abbiamo assistito a un comportamento gravemente irrispettoso verso l’istituzione consiliare da parte di alcuni consiglieri comunali" ha detto ancora Borgio. Dopo aver ripercorso i primi due anni di mandato dell'Amministrazione Radice, i primi due anni di mandato, durante i quali la maggioranza è stata testimone "di comportamenti e atteggiamenti che non si erano mai visti prima nel consiglio Comunale di Legnano; comportamenti e atteggiamenti che hanno un solo scopo: esasperare gli interlocutori, far saltare loro i nervi e ostacolare i lavori consiliari, rendendoli una costante rissa verbale rivolta a denigrare le persone piuttosto che a promuovere un confronto tra idee diverse", Borgio ha confermato nuovamente piena fiducia al presidente Silvestri, sottolineando che egli "sta tentando ogni strada per trovare una modalità di gestione dell’aula e dei lavori del Consiglio decorosa e rispettosa di tutti", mentre alcuni dei consiglieri di minoranza starebbero "solo cercando di sabotarle e di creare continuamente scontro anziché pace".
"A questo gioco noi non ci stiamo più e vi lasciamo da soli a farlo" ha concluso la capogruppo dem, per poi alzarsi insieme a tutti gli altri consiglieri della coalizione arancione (Sambati e Monti escluse, rimaste in aula, in accordo con i colleghi della maggioranza, per consentire al Consiglio di poter proseguire i lavori. La maggioranza ha poi preannunciato che ritornerà in aula per respingere la proposta e riconfermare la propria fiducia al presidente Silvestri.

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