Seduta infuocata

Il presidente del Consiglio comunale resta al suo posto: respinta la proposta di revoca

Silvestri continuerà a guidare il parlamentino di Legnano. La mozione di sfiducia ha comunque incassato nove voti favorevoli, uno in più delle firme in calce al documento presentato dai gruppi di centrodestra.

Il presidente del Consiglio comunale resta al suo posto: respinta la proposta di revoca
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Umberto Silvestri resta al suo posto.

Il presidente del Consiglio comunale Umberto Silvestri resta al suo posto

E' stata respinta la proposta di revoca del presidente del parlamentino cittadino di Legnano, presentata dai gruppi di centrodestra durante l'accesa seduta di Consiglio andata in scena nella serata di ieri, martedì 20 dicembre 2022. La maggioranza arancione ha fatto quadrato intorno al proprio esponente e la proposta è stata respinta a scrutinio segreto con 12 voti contrari e nove favorevoli (comunque uno in più delle firme in calce al documento presentato dai consiglieri di Lega, Lista Toia, Forza Italia e Fratelli d'Italia).

La maggioranza lascia l'aula in segno di protesta contro la mozione di sfiducia

Il tutto in un clima infuocato, che ha visto i consiglieri della maggioranza uscire dall'aula in segno di protesta contro la mozione di sfiducia. A motivare il loro gesto è stata la capogruppo dem Sara Borgio, in un lungo intervento nel corso del quale ha espresso pieno sostegno al presidente Silvestri e ha stigmatizzato l'atteggiamento "fatto di provocazioni e offese continue che costantemente creano un clima esasperante ed esasperato" tenuto da "alcuni consiglieri comunali" in questi due anni di Amministrazione di centrosinistra, citando "atti irrispettosi e da biasimare, come aver tolto dalla loro sede i badge di alcuni consiglieri di  minoranza non presenti in aula annullando così i voti già espressi; o come aver spento il microfono al presidente stesso per poi ridere dell'atto compiuto rivendicandolo candidamente; o come dirigersi al banco della presidenza urlando offese in faccia al presidente". Tutti atti, ha proseguito la capogruppo dem, "che questo Consiglio non aveva mai visto e che in due anni noi abbiamo tollerato: sempre cercando di non esasperare ulteriormente il clima".

"In quest'aula il peggio non succede ora, ma è successo nel 2019"

A replicare per prima alle parole di Borgio è stata la consigliera leghista Daniela Laffusa: "In quest'aula è successo di molto peggio - ha esordito - Nel 2019 io ero seduta su quegli scranni insieme a Munafò che all'epoca era assessore come me e i vostri consiglieri ci urlavano "disonesti, buffoni, ladri". Io, con i colleghi assessori e l'allora sindaco, sono stata scortata dalla Polizia Locale alla mia auto perché i vostri seguaci ai quali avevate montato la testa (e tra loro c'era anche l'attuale assessore Fedeli) erano sotto il palazzo municipale e non so cosa volessero farci. Dovevamo arrivare in comune un'ora prima della seduta di Consiglio per evitare di essere aggrediti. Abbiamo ricevuto fotografie in cui eravamo messi a testa in giù e mi venite a dire che in quest’aula non è mai successo quello che è successo in questi due anni? E' successo di molto peggio! Questi siete voi, questo è quello che ho vissuto io, qui è successo il peggio che possa succedere. Se parliamo di cattiverie e bassezze, dovete guardare da un’altra parte".

"L'immaturità politica del presidente è la stessa dell'Amministrazione"

I firmatari della mozione di sfiducia hanno poi preso la parola uno dopo l'altro per spiegare i motivi che li hanno spinti a presentarla, citando diversi episodi nei quali Silvestri avrebbe dimostrato la propria faziosità. stigmatizzano il fatto che non abbia "intrapreso adeguati provvedimenti per tutelare anche i consiglieri di opposizione dinnanzi a gravi episodi di violenza e di minacce di morte inviati dall’account social della Consulta Giovani, organo istituzionale del Comune di Legnano". Gli esponenti dell'opposizione hanno poi ricordato le sue "ingiuriose esclamazioni nei confronti dei consiglieri di minoranza, anche a latere dei lavori d’aula" e infine hanno contestato l'abitudine di modificare "secondo valutazioni politiche strettamente personali, l’ordine dei lavori dell’aula, senza di questo informare la capigruppo con la quale, da regolamento, vengono sistematicamente presi accordi preventivi". "Un presidente del Consiglio, quando accetta la carica, deve dimenticarsi la tessera del partito che ha in tasca e deve essere difensore di tutti i consiglieri in eguale misura" ha affermato Letterio Munafò di Forza Italia. "Se ci sono provocazioni e battibecchi, il presidente deve evitare di esasperare il clima, altrimenti ogni seduta di Consiglio è una lotta" ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d'Italia Gianluigi Grillo. Il compagno di partito Franco Colombo ha ammesso di non aver sottoscritto la mozione a cuor leggero,  ma di ritenerla doverosa perché il presidente del Consiglio "ha dimostrato di non essere in grado di gestire il parlamentino cittadino, mentre il suo ruolo richiede la capacità di  gestire le discussioni più complesse, senza farsi trascinare nel vortice delle polemiche". Particolarmente duri i toni della capogruppo della Lega Carolina Toia, che ha ricordato di avere manifestato sin da subito perplessità sull'elezione di Silvestri, "perché in campagna elettorale era stato proprio lui a definirmi un'aspirante modella": "In quella sede mi fu detto che mi sarei ricreduta, e invece questi mesi non hanno fatto altro che confermare l'assoluta incapacità e inadeguatezza del presidente, che è tutto fuorché terzo". Aspre anche le parole del capogruppo della Lista Toia Francesco Toia: "Silvestri non ha mai dato il giusto ruolo alla presidenza e non è mai riuscito a tenere l'asticella dritta. Fuori dal Consiglio comunale mi ha insultato arrivando a tanto così dalla mia bocca, non vi dico che cosa mi ha detto perché sono un signore ma è arrivato muso a muso. Interpreta il regolamento in modo fazioso, tanto che più volte abbiamo dovuto riportarlo sulla retta via: interrompe, istiga, insulta, fa finta di niente quando parte un 'vaffa' dai consiglieri della maggioranza. Questa mozione era doverosa, perché evidentemente non vi siete resi conto di che cosa non sia capace di fare Silvestri: non ha preso una posizione su minacce di morte a una consigliera comunale, tutto quello che è stato fatto a questo proposito è stato fatto su mia sollecitazione. Una persona che ha la barra del timone dritta non può 'dimenticarsi' di una minaccia di morte arrivata a una sua consigliera. Silvestri dimostra la propria immaturità politica che naturalmente è stata portata dall'Amministrazione Radice, che di maturo non ha nulla".

 

 

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