Il centrodestra va unito e non sostiene Ballarini
I simboli si alleano, dure reazioni di chi non accetta la scelta
La notizia era nell'aria da qualche giorno: il centrodestra si presenta unito alle elezioni, non sostiene Ballarini e si prepara a presentare il proprio candidato, ancora top secret.
Il centrodestra va unito
L'annuncio venerdì 4 giugno, in una conferenza con Lega, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia, Forza Italia e Lombardia Ideale. Il diktat arriva da Roma, per un centrodestra unito su ogni fronte, "perchè dove andiamo uniti vinciamo e ben governiamo", è stato il leitmotiv evidenziato dai leader al tavolo: il leghista Riccardo Grittini, consigliere comunale in città (in sala il consigliere regionale Curzio Trezzani, il segretario Luciano Piroli ed altri volti locali), Luca Del Gobbo, consigliere regionale NcI, Marco Maerna, dirigente nazionale FdI (presente il coordinatore cittadino Stefano Scazzosi), Gianluca Comazzi di Forza Italia, Marco Anguissola di Lombardia Ideale (in sala il sindaco magentino Chiara Calati, che chiarisce subito la sua posizione nei confronti del vicino di casa Ballarini).
Bocciato il metodo Ballarini
La posizione è chiara: centrodestra unito e non a sostegno dell'attuale sindaco, Marco Ballarini, per una questione di metodo: la sua scelta di "giocare da solo" in molte partite, senza fare squadra col territorio ma andando allo scontro diretto non è piaciuto. Un centrodestra che punta su compartecipazione e condivisione delle scelte anche a livello territoriale, che boccia l'onnipresneza social e la caccia ai like e guarda ad una politica nuova.
Sorpresa Fratelli d'Italia
L'allineamento del partito di Giorgia Meloni, in netta crescita a livello nazionale, sul fronte leghista (che da 5 anni fa opposizione a Ballarini, dopo la rottura preelettorale del 2016) ha sorpreso molti. Il segretario cittadino Scazzosi, infatti, non aveva mai fatto mistero di voler sostenere Ballarini, pur auspicando ad una reunion di tutto il centrodestra. Non solo: qualche mese fa, il sindaco, era stato dato come a un passo dall'entrare nel partito, notizia mai confermata né smentita.
Il nodo Forza Italia
L'altra questione aperta riguarda Forza Italia, partito che in città, in passato, ha detto ( e non poco) la sua, ma che oggi paga lo scotto del calo nazionale e delle incertezze stesse del partito. Comazzi ha annunciato sostegno al centrodestra col simbolo, ma il referente locale (eletto congressualmente) Alessio Urbano (anche presidente del Consiglio comunale e fedelissimo del sindaco) ha ribattuto (a distanza) di non saperne nulla e di continuare a sostenere Ballarini, lanciando dure accuse al partito. Chiara la posizione azzurra: "Chi non ci sta, se ne vada". L'altro nodo da sciogliere resta il ruolo del sindaco, che dopo le elezioni del 2016 rivestì il ruolo di coordinatore di zona di FI (rimarcando di non essere tesserato). Da qualche tempo si vocifera che questa carica sia decaduta: Comazzi conferma, Urbano smentisce). Insomma una serie di situazioni mai chiarite, che, ora, rischiano di pesare pesantemente sullo sviluppo della campagna elettorale. Da capire, infatti, come reagiranno gli iscritti corbettesi: si allineeranno al partito o seguiranno Urbano e Ballarini?
La corsa elettorale
Il centrodestra ha chiarito di avere un candidato: "Dobbiamo sciogliere le ultimissime riserve", chariisce Grittini. Nome in vista per fine giugno (si vota il 10 ottobre). In campo ad ora c'è Antonio Cipriano (Pd, Sinistra per Corbetta e Gabbiano), mente il sindaco Ballarini ancor anon ha ufficializzato la sua ricandidatura, per molti scontata, nonostante gli ultimi colpi di scena a sfondo giudiziario.
Si profila, quindi, una corsa a tre, lo ricordiamo col doppio turno, nel caso al rpimo nessun candidato raggiunga il 50%.