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I sindaci chiedono alla Regione tamponi per tutti

Più supporto e controlli continui per i medici di base".

I sindaci chiedono alla Regione tamponi per tutti
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I sindaci chiedono “sorveglianza attiva” alla Regione. Che, in parole povere, si potrebbe tradurre con tamponi per tutti.

I sindaci chiedono tamponi per tutti

Ottantuno primi cittadini della Città metropolitana di Milano (tra cui quelli dell’Adda Martesana) hanno indirizzato oggi, mercoledì 25 marzo 2020, una lettera alla Regione Lombardia per chiedere un cambio di strategia nella lotta al proliferare del Covid-19.

 Dal confronto con i medici di base, che hanno il contatto diretto con la popolazione, emerge che a loro giudizio l’epidemia è più diffusa di quello che appare dai dati ufficiali e che conseguentemente il numero di malati è sicuramente più alto. Molti cittadini sono a casa con sintomi riconducibili al COVID19 ma non ricorrendo alle cure ospedaliere non vengono sottoposti a tampone e quindi non sono tracciati e non essendo tracciati potrebbero contribuire al diffondersi dell’epidemia. C’è inoltre la situazione delle persone sottoposte a quarantena il cui numero appare assolutamente sottostimato e che quindi rappresenta un aspetto del contagio largamente fuori controllo.

Ci sono esperienze all’estero e in Italia, prima fra tutte quella della regione Veneto, che indicano come strada alternativa quella della “sorveglianza attiva” che prevede di fare i tamponi a tutte le persone con sintomi riconducibili al Covid19, soprattutto le persone che sono a casa ammalate e non ricorrono all’assistenza ospedaliera, e in base al risultato di sottoporre conseguentemente a tampone i familiari e tutte le persone con le quali sono entrate in contatto.

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