Governo, niente Agricoltura per Stefano Candiani, ministero ai Trasporti?
L'ex sindaco di Tradate ora verso il Ministero ai Trasporti e Inferastrutture. Continua il totoministri del Governo Lega-5 Stelle. Stasera, i nomi della Lega.
Il nome dell'ex sindaco tradatese, oggi senatore leghista, non ha mai lasciato il totoministri del nuovo governo.
Governo, il tradatese a Infrastrutture e Trasporti?
Fino a poche settimane fa, il suo era tra i nomi più papabili per il Ministero dell'Agricoltura. Ruolo in cui ultimamente sembra più forte però il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana. Ma quella di Stefano Candiani sembra una figura che il leader del Carroccio Matteo Salvini potrebbe inserire nella squadra di ministri per il Governo insieme al Movimento 5 Stelle. Le ultime indiscrezioni lo danno sempre più vicino al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, col ruolo chiave di "salvare" gli interventi sulle autostrade lombarde e le grandi opere per alcuni a rischio con i 5 Stelle.
Gli altri nomi
Lavoro di fino quello per la costruzione della squadra di Governo che dovrà affiancare il premier incaricato Giuseppe Conte. Perchè come spiegava Candiani due settimane fa dalle pagine de La Settimana di Saronno, "ai Ministeri ci va chi può garantire gli equilibri tra le forze". Ogni nome quindi si deve incastrare perfettamente con gli altri, e una modifica può rimescolare daccapo tutte le carte. Sotto i riflettori, e "blindato" dal leader del Carroccio, c'è Paolo Savona, che via Bellerio vorrebbe all'Economia e che poco piacerebbe al Quirinale per le sue idee "troppo euroscettiche". I due leader, Salvini e Di Maio, sarebbero già pronti rispettivamente per l'Interno e per il Lavoro, dove potranno occuparsi di immigrazione (il primo) e del Reddito di Cittadinanza (il secondo). Gianmarco Centinaio (Lega) sarebbe avviato verso il Turismo e gli Affari Regionali. Mentre per Vito Crimi, del 5 Stelle, si fa forte l'ipotesi di un ruolo come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega ai servizi segreti.
Gli ultimatum
Il totoministri dovrebbe chiudersi entro 24 ore. Almeno stando all'ultimatum lanciato da Salvini stamattina al Colle, che ha ribadito la sua difesa a Savona. "O così o si vota", ha dichiarato ieri sera da Martinengo. "Già stasera daremo al presidente del Consiglio incaricato i nomi dei ministri della Lega che sono pronti a lavorare per il bene dell'Italia. Non è questione di nomi e cognomi ma di rispetto del voto degli italiani", ha aggiunto stamattina dalla sede di via Bellerio. E poco dopo gli ha fatto eco la controparte grillina, Luigi Di Maio. "O si chiude questa partita del Governo entro le prossime 24 ore o non si chiude più - ha ribadito il leader M5S - Abbiamo aspettato già abbastanza e adesso è il momento di iniziare a lavorare per gli italiani".