Ex discarica, Rescaldina e Legnano: "Il nostro non è un sì al nuovo conferimento di materiali"
I due Comuni intervengono e fanno chiarezza sulle loro posizioni dopo le affermazioni della maggioranza che governa Cerro Maggiore

Ex discarica di Cerro Maggiore, i Comuni di Rescaldina e Legnano puntualizzano: "Il nostro non è un sì al conferimento di materiali".
Ex discarica, Rescaldina e Legnano puntualizzano
I Comuni di Rescaldina e Legnano intervengono per puntualizzare. L'argomento è quello del nuovo progetto di riempimento dell'ex Baraggia di Cerro Maggiore (dove negli anni Novanta nacque la maxi discarica) in cui crede il Comune di Cerro Maggiore ma che viene osteggiato dal Comitato No Discarica. Nei giorni scorsi la maggioranza che governa Cerro Maggiore aveva annunciato il sì anche di Rescaldina e Legnano al piano. Ma ora arrivano i chiarimenti.
Rescaldina: "Da noi un sì condizionato"
Da Rescaldina si fa sentire il sindaco Gilles Ielo:
"Con riferimento alle posizioni attribuite al Comune di Rescaldina in merito alla questione Polo Baraggia, teniamo a precisare che la ricostruzione del Comune di Cerro è nel complesso corretta, ma
si ritiene necessario un approfondimento sulla posizione assunta.
Innanzitutto occorre precisare che, come da sempre nel nostro stile, non abbiamo posizioni preconcette nei confronti di nessuno, ma entriamo nel merito delle tematiche; anche in questo caso
abbiamo agito approfondendo ed affrontando ogni risvolto della vicenda. Una seconda importante precisazione riguarda il fatto che, come assodato, il Comune di Cerro che detiene circa l'87% del territorio del Polo Baraggia, può e da anni ha dichiarato il proprio intento e interesse a intraprendere un percorso differente da quello del primo accordo di programma e dopo una prima fase, in cui le risposte ricevute alle perplessità espresse sulla nuova proposta progettuale non risultavano soddisfacenti, dal 2023, mentre Cerro approvava in Giunta la bozza di convenzione, Rescaldina non ha più partecipato al confronto con l’operatore.
Resta inteso che la decisione del Comune di Cerro di accogliere materiali differenti è legittima e prevista dalla normativa per i ripristini ambientali e pur comprendendo che tale decisione tende a
superare gli ostacoli che in passato sono stati motivo del mancato riempimento e di contenziosi legali, seppur non ci ha mai pienamente convinti, non è amministrativamente contestabile e se l'area fosse stata pubblica e avessimo potuto decidere da soli, forse avremmo agito diversamente.
A dicembre 2024 il Comune di Cerro ha indetto legittimamente la Conferenza dei Servizi, procedura che ci ha nuovamente e obbligatoriamente coinvolti, in quanto amministrativamente
Comune interessato (come tutti i Comuni con termini) e nell’impossibilità di opporre un secco 'No' su tutta la linea, perché amministrare comporta esprimere pareri e opinioni motivate e non avere una visione miope e preconcetta, con Legnano, con parere contrario abbiamo riproposto le stesse criticità rilevate su viabilità, aspetti ambientali, compensazioni e controlli. Abbiamo partecipato alla procedura ponendo le condizioni per migliorare per quanto possibile il progetto nell’interesse della cittadinanza, per una migliore gestione del traffico veicolare, gettando le basi per la realizzazione del corridoio ecologico e richiedendo maggiori e puntuali controlli sui conferimenti stessi, optando per un eventuale conferimento nella porzione rescaldinese di materiali
il più possibile 'puliti', per i tecnici, i cosiddetti materiali di colonna A, rimanendo così quanto più aderenti a quanto previsto nel precedente accordo e nel Piano di Governo del Territorio approvato
anni fa dal Consiglio Comunale di Rescaldina. Essendo state tali condizioni recepite nella conferenza dei servizi, con disponibilità e assunzione di impegni da parte dell’operatore, in attesa che le stesse siano ora recepite nella documentazione progettuale, il Comune di Rescaldina ha espresso parere favorevole condizionato, con un’apertura ad un eventuale accordo per la porzione rescaldinese che risulta necessaria per concretizzare le
richieste del Comune di Rescaldina. Siamo certi che già questo risultato indichi il raggiungimento di una soluzione equilibrata e
ragionata e che, seppur con condizioni diverse e con propositi differenti, tutti gli attori coinvolti si stanno muovendo nel novero delle possibilità fornite dalle normative in materia, con la sola ed unica volontà di chiudere una volta per tutte una questione che si trascina da troppo tempo. Un'ultima, ma importante precisazione si rende necessaria in merito a una questione che deve essere
assolutamente inequivocabile: nessuno vuole riaprire la discarica, intesa quale conferimento di rifiuti e l’intervento mira al ripristino ambientale come previsto dalla legge e per chiudere questa
annosa vicenda durata decenni, l'assenso del Comune di Rescaldina è arrivato nella consapevolezza che amministrare a volte significa anche fare scelte di responsabilità".
Da Legnano: "Non si gioca con le parole: non è un sì al progetto di recupero del Polo Baraggia"
Da Legnano interviene il sindaco Lorenzo Radice:
"“Non si gioca con le parole: Legnano non ha detto sì al progetto di recupero dell’ex Polo Baraggia. Legnano non ha detto sì alle modalità di recupero ambientale del Polo Baraggia: ai partiti di destra di Cerro Maggiore chiedo quindi di non giocare con le parole, perché questa operazione è e resta – riprendendo le parole
dell’assessore Alessandro Provini - un 'enorme problema', troppo serio, nella sua portata ambientale, per piegare atti tecnici e amministrativi a una lettura finalizzata alla polemica politica in ambito locale. Per questo sottolineo che quanto Legnano ha fatto è esprimere un parere favorevole condizionato limitatamente a un
aspetto ben preciso del progetto, quello viabilistico, che ha un impatto diretto sul nostro territorio. Legnano non è stata coinvolta nelle logiche progettuali; se Legnano fosse stata chiamata a farlo, avrebbe chiesto certamente di aprire un percorso più complesso come quello dell’Accordo di programma, sede in cui la nostra
Amministrazione avrebbe posto domande anche più complesse e scomode su altri aspetti oltre a quello viabilistico. Questo sì che avrebbe favorito un dialogo intorno al progetto che, purtroppo, nei fatti è nato soltanto quando Legnano e Rescaldina hanno espresso un parere contrario, e non prima, come sarebbe stato auspicabile. Per questo spero e mi auguro che da qui in avanti argomenti di grande rilevanza per il nostro territorio siano sempre e soltanto materia di dialogo costruttivo fra le parti, istituzionali e politiche, e non strumenti da utilizzare per fini locali".