Ex discarica, anche il Movimento 5 stelle contro il nuovo progetto
Il gruppo di opposizione cerrese si schiera contro il nuovo protocollo che piace al Comune: "Possono arrivare sostanze pericolose"
Ex discarica, anche il Movimento 5 stelle di Cerro Maggiore si oppone al nuovo progetto.
Ex discarica, anche il M5s dice no
Ora interviene anche il Movimento 5 stelle di Cerro Maggiore che si dice contrario al nuovo protocollo d'intesa firmato dal Comune cerrese e riguardante l'ex discarica di Cerro Maggiore che piace al Comune di cerro (documento che in queste ore ha ricevuto il parere contrario del Comune di Rescaldina). Il M5s (che non sarà presente alle prossime elezioni comunali del 14 e 15 maggio 2023) è attuale forza di opposizione.
"Arriveranno sostanze pericolose"
Il Movimento 5 stelle così motiva il suo no al nuovo protocollo:
"Non vogliamo girarci troppo intorno e allo stesso tempo vorremmo abbandonare toni sensazionalistici e politichese a favore di una comunicazione chiara e comprensibile a tutta la popolazione: ma quale vittoria? Sono diversi i punti inaccettabili relativi a questo accordo, primo su tutti il tipo di conferimenti che verranno portati per chiudere l’enormità della fossa ad oggi presente. La società Ecoceresc, che già non ha rispettato i precedenti accordi stipulati tra i comuni di Cerro Maggiore, Rescaldina e Città Metropolitana, chiede di poter sversare materiali che, pur rientrando nei termini di legge, sono a tutti gli effetti sostanze pericolose che risultano incompatibili con la vita. Riportiamo a questo proposito la tabella che mostra chiaramente di quanto sono più alti i nuovi valori (colonna B) rispetto all’accordo precedente (colonna A). Il progetto iniziale, infatti, di creare una rinaturalizzazione in fossa, ossia un parco come ad esempio quello degli Aironi a Gerenzano, diventa inattuabile proprio a causa di queste sostanze e viene trasformato in un parco fotovoltaico, di proprietà del privato, ad appannaggio del privato e che creerà utili al solo privato. Ma non dimentichiamoci che ciò che la società Ecoceresc doveva attuare nel polo Baraggia non era soltanto la chiusura dei cancelli ma, piuttosto, il risarcimento dovuto alla nostra popolazione per tutto ciò che la nostra città ha subìto negli anni a causa della discarica! Perchè non è stata accettato l’originale elenco di materiali? Cosa deve portare realmente qui Ecoceresc che non era compatibile con l’elenco originale? Da quelle che dovevano essere terre e rocce da scavo, arriviamo a sottoprodotti di inerti che potrebbero contenere Cromo Esavalente (7 volte di più rispetto all’accordo precedente), Arsenico (da 20 a 50), Piombo (da 100 a 1000), Cianuri (da 1 a 100) e Fluoruri (in concentrazioni oltre 20 volte superiori). Sostanze che a Cerro, dopo la vicenda ex-Cromos, vorremmo non sentire più nemmeno nominare. Altro punto che salta all’occhio dalle carte, il Comune accetta che il riempimento della fossa avvenga in 10 anni. Dieci anni di sversamenti, 10 anni di camion, 7 mezzi ogni ora e in cambio cosa accetta? Che venga costruita una rotonda su via San Clemente che sarà ad appannaggio quasi esclusivo del solo accesso alla discarica. La società Ecoceresc impegna 450mila euro per progetto, costruzione e agli espropri che saranno necessari , con la clausola che se non dovessero bastare il resto lo metterà il Comune.
Ultimo dei punti più inaccettabili la rinuncia alle fideiussioni che la Ecoceresc ci deve a garanzia che i lavori vengano svolti. C’è da dire che si tratta di fideiussioni di importo ridicolo, relative al precedente accordo, 50mila euro per la piantumazione, per dirla in termini semplici. Questa rinuncia però ci lascia completamente senza garanzie da parte di una società che più volte si è dimostrata inadempiente dei precedenti accordi e che anzi, ha provato a farci causa senza successo per non rispettare quanto deve ai nostri Comuni. Il protocollo di intesa prevede che entrambi i Comuni coinvolti nella vicenda, noi e Rescaldina, accettino le medesime condizioni e dalle dichiarazioni a mezzo stampa del sindaco di Rescaldina questo sembra già impossibile. Per questi motivi ci domandiamo perché il nostro Comune dovrebbe accettare un accordo del genere? Perché i nostri cittadini dovrebbero subirlo? E perché una decisione che coinvolgerà il territorio per i prossimi 10 anni è stata presa senza alcun coinvolgimento della cittadinanza e a ridosso delle elezioni con questa fretta?".