Discarica Solter, Cecchetti: “No alla cava nel Parco del Roccolo”
"Ennesima interrogazione per difendere il nostro territorio”
Nei mesi scorsi il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è stato informato circa il tema della discarica che coinvolge l'area del Parco del Roccolo e in particolare i comuni di Casorezzo, Busto Garolfo, Canegrate, Arluno, Nerviano, Inveruno e Parabiago. La società Solter Srl, incaricata della realizzazione, sta completando i lavori in questione per adeguare il sito.
Il tema è stato fortemente dibattuto, in quanto non sarebbero state rispettate le prescrizioni dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale), nonché sarebbe mancato un accordo sulle aree compensative con il Parco interessato.
La ricostruzione storica
Fin dal luglio 2016, la città metropolitana di Milano aveva espresso il giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto. Città metropolitana aveva rilevato la non sussistenza del rischio di impatti diretti negativi sul sito di interesse pur affermando che «... alterazioni degli equilibri ecologici ... si sarebbero potuti verificare...».
La procedura si era poi conclusa con l'autorizzazione dirigenziale della città metropolitana di Milano avente per oggetto il rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia).
Sempre città metropolitana aveva ritenuto, nonostante le segnalazioni, che per esigenze di «...economicità...» non si potesse procedere ad un nuovo e più approfondito procedimento.
Regione Lombardia, su iniziativa dell'interrogante, fin dal dicembre 2016 aveva affrontato questo tema con una risoluzione con l'intento di un monitoraggio per il controllo della fauna e della flora con una valutazione di tutti i rischi. Il tema, poi, era stato nuovamente affrontato da regione Lombardia, con un ulteriore atto nel dicembre 2017, sempre di iniziativa dell'interrogante, grazie al quale la regione Lombardia si era attivata, procedendo con un autonomo contenzioso amministrativo avverso all'autorizzazione dirigenziale avente per oggetto il rilascio dell'Aia, con un «intervento volontario in causa» nella forma di un intervento ad adiuvandum, la cui finalità era quella di sostenere e tutelare pienamente gli aspetti ambientali, la salute pubblica e la qualità della vita.
Nei mesi scorsi è stata presenta un'istanza cautelare al Tar, dai sindaci dell'area interessata, per ottenere la sospensione dei lavori. Città metropolitana (a guida del sindaco Sala), unica autorità competente al procedimento, ha depositato memorie difensive per resistere alle istanze legittime di tutela del territorio.
Sono inoltre passati diversi mesi dal confronto che rappresentanti del territorio hanno avuto direttamente con il Ministro Costa, e i funzionari ministeriali, tuttavia senza avere avuto nessun ulteriore riscontro e/o intervento in tutela dei cittadini e del territorio.
L'area interessata ha una valenza naturalistica, con la presenza anche di zone densamente urbanizzate, e il parco è agricolo con coltivazioni, allevamenti e un corridoio ecologico.
Città metropolitana (tramite un suo dirigente in una recente intervista) evidenzia che saranno collocati rifiuti come: fanghi, ceneri, residui di plastica e gomma. Infine, non risultano compensazioni del verde e la presenza della cava inciderà negativamente sullo sviluppo del reddito agricolo (in particolare sulla coltivazione del riso).
Discarica Solter, Cecchetti: “No alla cava nel Parco del Roccolo”
“Nel 2021, con 12 termovalorizzatori a disposizione, peraltro impegnati solo a metà delle loro capacità, una voragine a cielo aperto dove gettare tonnellate di rifiuti non ha senso. Ritengo che il tempo delle chiacchiere sia finito, e sia giunto quello delle risposte, per esempio se siano state rispettate le prescrizioni dell’Aia - Autorizzazione integrata ambientale - e se sia mancato un accordo sulle aree compensative con il Parco interessato. Sono trascorsi già tre mesi da quando il Ministero dell’Ambiente è stato informato dalle amministrazioni locali sulla grave situazione in cui verte quest'area, ma ancora nulla: nessun riscontro, nessun intervento a tutela dei cittadini e del territorio. E, nel frattempo, continua ad incombere un pasticcio pericoloso contro il quale la Lega continua e continuerà a battersi. In merito alla questione ho presentato una nuova interrogazione al governo affinché il Ministero dell’Ambiente dia le risposte che i cittadini aspettano da ormai troppi tempo e promuova ogni azione concreta e immediata per tutelare la salute pubblica e la qualità della vita dei cittadini residenti della zona". Lo dichiara il deputato Fabrizio Cecchetti, vicecapogruppo vicario della Lega alla Camera.
“Stiamo parlando di una zona vasta, che - sottolinea Cecchetti - coinvolge ben sette comuni: Casorezzo, Busto Garolfo, Canegrate, Arluno, Nerviano, Inveruno e Parabiago. E, lo ribadiamo, tutto in mano a Città Metropolitana di Milano, che è e resta l'unica autorità competente al procedimento: inutile girarci intorno, è ora che Pd e 5S la smettano di arrampicarsi sugli specchi. Fin dal luglio 2016 la Città metropolitana di Milano, a guida PD, autorità competente per la VIA, aveva infatti espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto, rilevando la non sussistenza del rischio di impatti diretti negativi sul sito di interesse pur affermando che 'alterazioni degli equilibri ecologici 'si sarebbero potuti verificare'. Fatto sta che la procedura si era conclusa con l’autorizzazione dirigenziale della Città Metropolitana di Milano. Nonostante le segnalazioni, sempre Città Metropolitana aveva ritenuto che, per esigenze di 'economicità' - si badi bene: non di tutela della salute pubblica o dell’interesse pubblico! -, non si potesse procedere ad un nuovo e più approfondito procedimento. Ma il Parco del Roccolo ha una valenza non solo naturalistica, ma anche agricola. Eppure, la stessa Città Metropolitana, per voce di un suo dirigente in una recente intervista, ha evidenziato che vi saranno collocati rifiuti come fanghi, ceneri, residui di plastica e gomma. In cambio, non risultano compensazioni del verde che andrebbe perso oltre al fatto che la presenza della cava inciderebbe negativamente sullo sviluppo del reddito agricolo, in particolare sulla coltivazione del riso. Tutte circostanze che evidentemente a Pd e 5S non interessano".