Politica locale

Consulta Istruzione, Amministrazione e sindaco Barni puntano il dito contro Rossi

Secondo la maggioranza condotta e toni della consigliera di Robecco Domani non erano consoni al contesto istituzionale

Consulta Istruzione, Amministrazione e sindaco Barni puntano il dito contro Rossi

Comincia non sotto i migliori auspici il lavoro della Consulta delle Politiche sociali e dell’Istruzione di Robecco sul Naviglio, riunitasi per la prima riunione del Barni ter lo scorso 23 settembre.

Consulta sociale e istruzione, l’Amministrazione punta il dito

Come spiegato in un comunicato stampa diramato dal Comune, il primo inciampo è avvenuto durante le procedure per l’elezione del presidente della Consulta stessa:

“Il gruppo d’opposizione Robecco Domani (centrosinistra) ha rivendicato la guida dell’organismo indicando Orietta Lenzuoli, richiamandosi a un articolo del regolamento di dubbia interpretazione. La votazione è terminata in parità e, al termine di un confronto tra i presenti, si è optato per confermare la presidenza alla candidata proposta dall’opposizione, al fine di evitare inutili polemiche e cominciare a lavorare seriamente sul tema all’ordine del giorno (il Piano per il diritto allo studio). Si segnala l’assenza dell’altro gruppo di opposizione: Robecco e Frazioni – Coerenza (centrodestra)”.

Nello specifico l’Amministrazione ha puntato il dito contro Paola Rossi, capogruppo di Robecco Domani:

“Durante la seduta si sono registrati comportamenti e toni non consoni al contesto istituzionale da parte della capogruppo di Robecco Domani, Paola Rossi, con ripetute interruzioni e urla. L’amministrazione comunale e la maggioranza stigmatizzano fermamente quanto accaduto, ritenendolo indecoroso e incompatibile con il ruolo di rappresentanza esercitato in seno agli organi del Comune”.

«Non accetteremo ulteriori mistificazioni né urla scomposte da parte di chi dovrebbe rappresentare un’alternativa politica seria e invece si limita a gridare, mancando di rispetto in primis alle istituzioni» sottolineano la maggioranza e il sindaco Fortunata Barni.

La maggioranza ricorda di aver cercato in più occasioni aperture e collaborazione con le minoranze ma che, preso atto dell’andamento dei lavori e delle modalità con cui si è sviluppata la discussione in Consulta, ha evidenziato che

«dopo tante aperture e tentativi di collaborazione, ora basta: non ci sono più le condizioni politiche e manca persino la minima educazione istituzionale che dovrebbe contraddistinguere chi siede negli organi del Comune».

Dall’Amministrazione ribadiscono infine che il confronto resta possibile nel pieno rispetto delle regole, dei ruoli e delle istituzioni, una condizione che va considerata imprescindibile.