Polemica

"Commercio in crisi: mancano sicurezza ed eventi attrattivi"

L'affondo della Lega contro il sindaco e la Giunta: "Buonismo e tolleranza stanno rendendo Legnano invivibile"

"Commercio in crisi: mancano sicurezza ed eventi attrattivi"
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"La mancanza di sicurezza e di eventi attrattivi mette in crisi i commercianti".

Commercio di vicinato in crisi, la Lega punta il dito

Ne è convinta la Lega Legnano, che prende spunto dalla chiusura di quattro negozi del marchio Via Verdi (avvenuta sabato dopo una sentenza del Tribunale di Busto Arsizio che ha dichiarato la liquidazione giudiziale per la Mimax srl con sede in via Verdi 6, società alla quale fanno capo appunto alcuni dei negozi che portano l’insegna Via Verdi e che punteggiano il centro cittadino) per riproporre una riflessione, nella convinzione che "il futuro di Legnano potrebbe essere migliore".

"La sicurezza non è una priorità per chi oggi amministra"

Affermano i lumbard in un comunicato:

"Non vogliamo entrare nel merito della gestione finanziaria della società proprietaria degli esercizi coinvolti, ma intendiamo porre l’attenzione sul contesto in cui i negozianti sono costretti a lavorare. Legnano è una città insicura, non esiste tutela per chi gestisce una attività, tantomeno per le persone che si avventurano a passeggio per le nostre vie. La sicurezza della città non è una priorità per chi oggi amministra, si continua a nascondere sotto il tappeto una criticità che cresce di giorno in giorno. Bande di minorenni arroganti e minacciosi spadroneggiano senza sosta, nella notte è il turno delle spaccate ai negozi indifesi, e via così. Non abbiamo la sensazione che si stia pensando ad una reazione, una contromisura. Semplicemente il problema non esiste".

"I cittadini hanno paura ed evitano di girare per la città"

Secondo la Lega,

"I cittadini hanno paura ed evitano di girare per la città, distruggendo la possibilità di sopravvivenza per il commercio di vicinato. Gli unici ambiti sicuri diventano i centri commerciali dove poter fare quattro passi senza dover temere per la propria incolumità. In questo contesto non esiste futuro per i piccoli esercizi. Si va verso una lenta ma inesorabile fine. Risulta necessario intervenire per tutelare la qualità dell’offerta legnanese, l’alto livello della proposta commerciale deve rimanere distintivo, il motore che spinge la gente a venire in città per godere di belle vetrine e qualcosa di diverso dai soliti marchi. Manca ogni forma di programmazione per eventi che possano essere attrattivi, stimolo per rendere vive le nostre strade. Il Natale legnanese è passato assolutamente inosservato e la pandemia è finita da un pezzo. Rimpiangiamo i tempi in cui centinaia di bambini e adulti riempivano piazza San Magno in attesa dell’apertura della casella del calendario dell’Avvento. Le feste dello sport, le corse podistiche, tutti gli eventi con forte richiamo contribuivano a portare gente in città".

"Radice? È il sindaco dello scaricabarile"

Poi l’affondo polemico contro il sindaco e la Giunta:

"Siamo sicuri che anche questa volta sarà colpa di qualcun altro, perché la sicurezza compete al governo come la ciclabile davanti al PalaBorsani è di competenza della Provincia di Varese, c’è sempre un responsabile su cui scaricare. Ma a che cosa serve avere un sindaco puntualmente ignaro di quanto accade in città? È mai possibile che non si riesca a mettere a terra azioni preventive e si debba sempre andare in affanno cercando di metterci una pezza? Fortunatamente il sindaco dello scaricabarile e la sua ciurma di dilettanti hanno i giorni contati. Ci si era convinti che dopo la disavventura Centinaio le disgrazie fossero finite ma purtroppo è arrivato Radice, del quale ricorderemo solo le inutili ciclabili ad ogni costo. Perché delle roboanti promesse fatte in campagna elettorale, tipo quella della Manifattura, non c’è traccia. Stiamo ancora aspettando di inaugurare il mercato al coperto".

"Il buonismo sta rendendo Legnano invivibile"

Per la Lega le parole d’ordine devono essere "presidio del territorio, sicurezza, programmazione", perché "buonismo, inclusione di chi non vuole assolutamente integrarsi, tolleranza, stanno rendendo la nostra città invivibile".

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