Comitato legalità Legnano, nuovo attacco: "Il silenzio della democrazia"
Il gruppo formato dai consiglieri dimissionari prosegue la battaglia per chiedere la caduta della giunta

Comitato legalità Legnano: tornano a farsi sentire i consiglieri dimissionari che puntano il dito contro le mancate dimissioni del sindaco.
Comitato legalità Legnano, nuovo attacco
"Il silenzio della democrazia". Questo il nuovo attacco alla giunta comunale che arriva dal Comitato Legalità Legnano, formato dai consiglieri dimissionari con l'obiettivo di sciogliere l'attuale Consiglio comunale di Legnano: "Siamo stati in piazza, in tanti e inaspettati, a contestare al grido di 'dimissioni' un governo cittadino che non rappresenta più i suoi elettori - affermano dal comitato -. Abbiamo chiesto al sindaco di Legnano, come semplici cittadini, un gesto di onestà e di democrazia; abbiamo domandato a lui di fare un passo indietro e di far esprimere i legnanesi a seguito delle dimissioni di 13 consiglieri su 25. Asserragliati nel Palazzo, hanno deciso di procedere affidandosi al Difensore civico regionale, senza considerare il parere del Prefetto e del Ministero dell’Interno che indicavano lo scioglimento del Consiglio Comunale. Siamo tornati in piazza dopo un paio di settimane, di Giovedì Santo: il Consiglio comunale era stato infatti convocato incurante della sacralità della Settimana Santa. C’era fretta di votare il bilancio, di usare un cavillo giuridico che consentiva al Sindaco di “surrogare” la volontà dei cittadini.Abbiamo manifestato in silenzio, con i banchi dell’opposizione vuoti".
Da qui il nuovo motivo di battaglia: Il 'silenzio della democrazia' - che non scende a compromessi e che ha chiesto un gesto di responsabilità a questo Sindaco - peserà per la nostra città più di mille voci. Il 'silenzio di un bilancio monco', che non va incontro agli interessi e alle attese dei cittadini legnanesi. In queste settimane ancora silenzio sulle nuove scelte di governo locale, sul rinnovato appalto ad Amga per il verde pubblico (del valore di un milione di euro); il silenzio sulle mancate risorse destinate al terzo turno di polizia; il silenzio sulle fototrappole acquistate ma mai usate. Il silenzio della cultura che non è più presente in città (doveva essere il fiore all’occhiello di questa Amministrazione, dotata persino di un direttore artistico). Il silenzio sull’illuminazione pubblica; sui nomi dei progettisti della biblioteca; su tutto ciò che dovrebbe servire ai cittadini per capire come e da chi vengono spesi i loro soldi. Il silenzio della mancata ristrutturazione dei bagni del Parco Castello; il silenzio sui topi che bivaccano nel centro e nelle periferie…".
E conclude: "La democrazia ha bisogno - anche nella nostra Legnano - di voce, di confronto e di dialogo. La politica non si fa chiusi nei palazzi; non si fa mettendo a tacere, con dubbi stratagemmi, chi la pensa diversamente, chi vuol dare voce alle preoccupazioni dei legnanesi. La politica si deve fare con la gente e per la gente. La 'politica vera' si fa con coerenza e serietà, senza interessi personali o conflitti di interesse. Sarà la 'politica vera', prima ancora dei tribunali, a ridare giustizia a questa città dove la democrazia è messa in pericolo. Saranno la buona volontà e il sacrificio di tante persone, unite in una battaglia apartitica in favore della democrazia e che mettono in comune le loro idee, la coerenza e il loro impegno, a restituire la voce ai legnanesi. A ridare voce alla democrazia!".