Magenta

Code fuori dal Fornaroli: la furia di pazienti e politici

Ballarini: "vogliamo lasciare la gente sotto la pioggia in coda quest'inverno?". Calati chiama il direttore.

Code fuori dal Fornaroli: la furia di pazienti e politici
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Lunghe code fuori dall'ospedale, tutti in fila sotto il sole, oggi, tra qualche settimana sotto la pioggia e al freddo, anziani compresi.
Una situazione insostenibile quella che da giorni va in scena all'ospedale di Magenta, dove una rigida attuazione dei protocolli sanitari (che impongono contingentamento e distanziamento nella sala d'attesa del Cup e del vicino centro prelievi) causa file infinite nel piazzale antistante il Fornaroli, con lamentele e disagi soprattutto per le persone più in difficoltà.
Dall'ospedale fanno sapere di aver messo in atto direttive universali e che alcuni correttivi sono già stati apportati per fluidificare l'accesso ai servizi, con personale addetto a fornire informazioni ed aiutare chiunque ne avesse necessità.

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Centro prelievi, l'accesso sarà solo su prenotazione
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Centro prelievi, l'accesso sarà solo su prenotazione

Centro prelievi, l'accesso sarà solo su prenotazione

Code fuori dal Fornaroli

Code di oltre mezz'ora a cielo aperto, una vera follia che non è passata inosservata e che ha mosso l'intervento della politica, riaccendendo i riflettori sul futuro dell'ospedale di zona. Il sindaco di Magenta Chiara Calati ha subito sollecitato un intervento al direttore generale, Fulvio Odinolfi, mentre il primo cittadino di Corbetta, Marco Ballarini ha usato un metodo più arrembante, con un sopralluogo all'ospedale da dove ha lanciato un appello a intervenire subito per studiare nuovi accessi che evitino la formazione di code all'esterno. Il paradosso evidenziato da molti fruitori è, infatti, che l'accesso principale sia l'unico regolamentato da termoscanner e contingentamento, mentre dal vecchio pronto soccorso, chiuso solo da una sbarra si riesca ad accedere con facilità a qualsiasi piano dell'ospedale, bypassando i controlli e le file. E qualche furbetto ci sarebbe anche riuscito.

Sindaci sul piede di guerra

«E' assurdo che per risolvere i problemi bisogni fare continue guerre – incalza Ballarini – Dopo il mio intervento la guardia medica ha avuto uno spazio dignitoso accanto allo sgabuzzino che occupava prima. Ora devo andare in ospedale, dopo aver raccolto centinaia di lamentele, per sollecitare una soluzione più efficiente. O vogliamo lasciare la gente sotto la pioggia in coda quest'inverno?».
Il primo cittadino si dice preoccupato per il Fornaroli, dove si assiste a un «tracollo – accusa – Penso alla Ginecologia, dove oggi non si possono più eseguire interventi chirurgici di primo livello perché non ci sono più medici in grado di farli (dopo l'addio del primario facente funzioni, Pietro Barnacini, ndr). Fatto di cui avevo messo in guardia la direzione. Per non parlare dello sportello scelta e revoca, dove il personale andato via non è stato sostituito. E' ancora chiuso, al telefono non riescono a gestire le richieste e ci sono liste di domande inevase lunghissime. A Corbetta abbiamo uno sportello ad hoc in Comune, ma i cittadini di altri paesi come fanno per cambiare il dottore o prendere il pediatra ai propri figli? Questo disservizio fa risolto, subito. Ci sono problemi anche con gli anestesisti che mancano. Insomma carenze di personale che mettono in luce una gestione poco attenta alle esigenze del paziente, il quale dovrebbe tornare al centro. Anche nella gestione del contingentamento, bisognerebbe pensare a tutelare i più fragili».
A Corbetta si corre (in parte ai ripari): «Da oggi si possono ritirare i referti in farmacia comunale con la propria carta dei servizi, così da evitare la coda».
Il sindaco di Magenta Calati ha sollecitato in via ufficiale un intervento al direttore generale dell'Asst, il quale le ha garantito che saranno messi in atto dei correttivi.
Di sicuro sono tante le criticità del Fornaroli nell'epoca post Covid ed è evidente che il territorio non è più disposto a stare a guardare.
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