Cisliano, elezioni caos: ricusata la “lista fantasma”
Cisliano: sabato in extremis si è presentata una seconda lista, ma è stata ricusata dagli uffici elettorali per “errori insanabili”. Ora il ricorso. Giallo sull'identità del candidato, il silenzio dell'Amministrazione
Cisliano, elezioni caos: ricusata la “lista fantasma”
La realtà a volte supera l’immaginazione, ma quando si tratta di politica la cosa dovrebbe forse smettere di stupirci. Sono un autentico thriller gli ultimi giorni vissuti a Cisliano, dove il 10 giugno si vota per l’elezione del sindaco. Alla scadenza dei termini per il deposito delle liste alle 12 di sabato 12 maggio, la formazione dell’attuale primo cittadino Luca Durè non è stata l’unica a presentarsi. E' infatti stata depositata una seconda lista, con candidato sindaco – ma su questo siamo ancora nel campo dei rumors - un consigliere fedelissimo di Durè stesso. Ma la lista non ha superato il vaglio dell’ufficio elettorale mandamentale preposto, quello di Abbiategrasso, per irregolarità formali. La lista rigettata potrebbe ora valutare la strada del ricorso. Conferme giungono dagli uffici elettorali abbiatensi, mentre i protagonisti cislianesi della vicenda si sono nel frattempo – e sino a questo momento - trincerati dietro un impenetrabile silenzio con la stampa. Andiamo con ordine.
Una sola lista, il quorum, il rischio commissariamento
La candidatura dell’attuale sindaco di centrodestra Durè è stata a lungo l’unica sul tavolo. Un problema, perché le attuali normative prevedono che in presenza di una sola lista, le elezioni siano convalidate solo se a votare è il 50% degli aventi diritto. In mancanza del quorum, il Comune finisce commissariato. Se nel 2013 a presentarsi erano state ben cinque liste, questa volta i possibili competitors si sono via via defilati. In parte adducendo ragioni personali o politiche. In parte, come è parso sempre più chiaro, individuando proprio nel raggiungimento del quorum l’ostacolo più grande sulla strada della riconferma per Durè, che nel 2013 aveva ottenuto 762 voti su 3.554 aventi diritto. Molto lontano dal 50%, dunque. Se discutibile può apparire una strategia che prevede di evitare la competizione e fare il tifo per il commissariamento del paese, forse ancora più controversa è però la contromossa: pensare di creare ad hoc una lista-sparring partner, non per contendere realmente la vittoria a Durè, ma per eliminargli l’ostacolo del raggiungimento del quorum. Eppure, è proprio quello che pare essere accaduto.
Lista ricusata per errori insanabili: ora il ricorso
Di movimenti sotto-traccia in questa direzione se ne erano registrati parecchi nelle scorse settimane, ma nulla di palpabile. Sino alle 12 di sabato, quando si è diffusa la notizia che era stata depositata una seconda lista. Ma da chi fosse composta, è stato impossibile scoprirlo: nessuno dei diretti interessati sembrava saperne nulla. O avere voglia di parlarne. La mancanza di riscontri o smentite non ha fatto altro che alimentare la sensazione che si tratti proprio di una mossa estrema partorita da qualcuno vicino alla maggioranza per aggirare lo scoglio del quorum. Nel pomeriggio di domenica, tuttavia, il nuovo colpo di scena: la lista, capitanata a quanto si dice da uno dei più attivi consiglieri di maggioranza, ha incontrato lo stop degli uffici elettorali preposti, quelli di Abbiategrasso. Circostanza confermata lunedì mattina a Settegiorni dal responsabile: la lista è stata ricusata per errori insanabili relativi alla presentazione della stessa. I suoi componenti hanno ora la possibilità di fare ricorso, passaggio che può avvenire in tempi molto brevi. Il prossimo capitolo di questo complesso intreccio da fantapolitica è ancora tutto da scrivere.